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Ha deciso di condividere le immagini del figlio ancora sanguinante dopo l'aggressione subita da parte di un gruppo di bulli per "far conoscere queste oscenità".
"E fu così che in un giorno di sole dopo le piogge, un liceale di 16 anni all'uscita della metro decide di tornare a casa a piedi dopo la mattinata chiuso in classe". Inizia così il post pubblicato da Lina Grimaldi ieri su Facebook per raccontare la disavventura del figlio. La storia viene raccontata in terza persona e solo verso la fine del post la donna rivela che il ragazzo aggredito è suo figlio e il luogo in cui sono avvenuti i fatti: Scampia, "ma poteva accadere ovunque e so che la mia Scampia non è questa..." aggiunge.
I bulli "avevano deciso di tagliargli la strada con il motorino e di aggredirlo, chiedendogli dei soldi e senza aspettare risposta, colpirlo con una sbarra di ferro e con le catene e atterrarlo", continua il racconto della madre del sedicenne aggredito. Che conclude, non senza amarezza, "Quello che mi infastidisce è che ognuno si è sentito in diritto di dire che sono zone pericolose, che non bisogna camminare da soli di pomeriggio. Si chiedono perché non abbia aspettato il pullman. Come dire 'te la sei cercata'. Allora tu donna che porti la gonna più corta e esci da sola, se vieni stuprata te la sei voluta. Ma in che cavolo di mondo vivo".
E poi la richiesta: "Chi vuole può condividere. Meglio far conoscere queste oscenità". L'appello ha avuto successo. Al momento il post è stato condiviso più di 6500 volte e ha raccolto 2.274 commenti.