La misura è dedicata alle famiglie monoreddito o monogenitoriali che non vanno oltre i 28mila euro annui. Il viceministro dell'Economia Leo: «Primo tassello, poi troveremo le risorse per le tredicesime»
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Il bonus da 100 euro che arriverà nel 2025 per i redditi bassi «è il primo tassello» cui seguirà «trovando le relative risorse» l'intervento per «le tredicesime: non è che abbiamo una visione strabica, per imprese e lavoro autonomo, prestiamo altrettanta attenzione al lavoro dipendente, che ha numeri molto più rilevanti» e bisogna «trovare equilibrio per le coperture». Così il viceministro al Mef Maurizio Leo illustrando il decreto legislativo su Irpef e Ires approvato oggi dal Consiglio dei ministri.
Il bonus da 100 euro «a vantaggio delle famiglie monoreddito o monogenitoriali» sarà «erogato attraverso i sostituti d'imposta nel 2025», perché nel 2024 il governo ha già utilizzato tutte le risorse per fare i primi 13 decreti legislativi attuativi della delega, «compreso quello di oggi», ha aggiunto Leo al termine del Cdm. «Il governo è voluto venire incontro alle fasce medio basse aggiungendo questo beneficio in un momento particolare» come quello di fine anno, «per venire incontro ai dipendenti che hanno redditi non elevati», complessivamente non oltre 28mila euro, ha aggiunto.
Il provvedimento era stato preannunciato dalla premier Meloni alla vigilia del Cdm: «Una misura per erogare a gennaio 2025, un'indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico».
Il Consiglio dei ministri ha poi approvato il decreto legge che riforma le Politiche di coesione. Il dl contiene tra l'altro una serie di provvedimenti per sostenere l'occupazione e rendere più efficiente il mercato del lavoro. In particolare, a valere sul Programma Giovani, donne e lavoro, con una dotazione finanziaria di oltre 5 miliardi di euro, sono previste misure agevolative indirizzate a sostenere l'inserimento lavorativo rivolte sia all'attività di lavoro autonomo, imprenditoriale e libero professionale, sia a creare nuova occupazione stabile, con una specifica attenzione al Mezzogiorno. Un'ulteriore misura intende favorire l'autoimprenditorialità e le libere professioni nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione al digitale ed ecologica, con l'esonero del 100 per cento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, per la durata massima di 3 anni, nel limite massimo di 800 euro su base mensile per ciascun lavoratore assunto a tempo indeterminato.