Oggi in programma un confronto con le Regioni. Il ministro Speranza: «Opportuno muoversi in tempo stretti per portare la curva sotto controllo» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Italia zona rossa a Pasqua come a Natale, con regole, divieti e restrizioni in giorni festivi e prefestivi per arginare la diffusione del coronavirus.
Chiusure nel weekend, zona gialla rafforzata con misure ad hoc destinate ad integrare il Dpcm del 6 marzo per contrastare la variante inglese del covid.
Oggi il governo, che ha in programma un confronto con le regioni, attende nuovi dati sul quadro dell'epidemia in Italia e, sulla base delle informazioni aggiornate, valuterà i provvedimenti che verranno adottati dal Consiglio dei ministri di domani. La cabina di regia con il premier Mario Draghi ieri ha valutato la situazione, con il bollettino che ha registrato 22.409 nuovi contagi e 332 morti.
Lo step più immediato è rappresentato dal meccanismo che farà scattare automaticamente la zona rossa se verranno registrati 250 casi di coronavirus ogni centomila abitanti. Sul tavolo, per il resto, una serie di ipotesi, compresa quella che prevede l'Italia rossa nei weekend, con chiusura di bar e ristoranti. Non c'è un verdetto nemmeno sullo stop agli spostamenti dai Comuni di residenza o sulla possibilità di consentire alle persone di spostarsi mantenendo il coprifuoco delle 22. Da definire, poi, quando dovrebbe partire la stretta. Draghi ha sottolineato l'importanza di informare i cittadini in anticipo: varare le misure domani e introdurle nel weekend del 13 e 14 marzo comprimerebbe i tempi.
Speranza: «Servono nuove misure»
«Servono nuove misure, nuove regole. Il virus corre più velocemente con la variante inglese del covid», ha spiegato Roberto Speranza, ministro della Salute. Ad 'Accordi e Disaccordi' ha risposto a domande su weekend in zona rossa e zona gialla rafforzata.
«Sono tutte ipotesi che abbiamo iniziato a valutare, il presidente dell'Iss Brusaferro ci fornirà dei dati. Le decisioni devono essere sostenute da dati il più possibile aggiornati. C'è la novità rappresentata dalla variante inglese, più contagiosa del 35-40%. La richiesta degli scienziati è assumere misure più rigorose, dovremo valutare con attenzione i numeri e adottare misure proporzionate. Davanti a noi abbiamo settimane non semplici ma arriveranno dosi di vaccino in misura più consistente e questo ci permetterà di correre», ha detto.
Il varo di misure e regole più severe «è probabile per evitare un ulteriore peggioramento» del quadro dell'epidemia «con l'aumento dei casi, dei decessi e della pressione sui reparti ospedalieri».
Il nemico, in questo momento, è la variante inglese che «corre molto di più rispetto al ceppo originario. Gli scienziati ci hanno fatto alcune proposte, valuteremo i provvedimenti. È opportuno muoversi in tempo stretti per portare la curva sotto controllo».