Rilevata nel continente africano è stata documentata col sequenziamento in 22 casi positivi ma molti altri vengono segnalati. Ancora troppo presto per trarre conclusioni ma la comunità scientifica è al lavoro
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Fa paura, a causa delle sue 32 mutazioni che la rendono difficile da intercettare dai nostri anticorpi, e potrebbe sfuggire ai vaccini. È una sorvegliata speciale la nuova variante del virus SarsCoV2 identificata in Sud Africa. È caratterizzata da numerose mutazioni della proteina Spike che potrebbero teoricamente aumentarne la trasmissibilità e la capacità di eludere gli anticorpi: denominata B.1.1.529, è già sotto la lente dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che per ora la classifica tra le varianti da monitorare.
Ancora troppo pochi i dati disponibili: secondo il National Institute of Communicable Diseases (NICD) del Sud Africa, la presenza della variante è stata documentata col sequenziamento in 22 casi positivi, ma molti altri vengono confermati in questi giorni da diversi laboratori del Paese.
Quattro casi sarebbero stati individuati in Botswana e uno ad Hong Kong in un viaggiatore di ritorno dal Sud Africa.
Intanto la comunità scientifica si è già attivata per cercare di completare in fretta l'identikit di questa nuova variante. Thomas Peacock, virologo dell'Imperial College di Londra, sottolinea sul suo profilo Twitter che «l'incredibile numero di mutazioni della proteina Spike suggerisce che questa variante potrebbe destare preoccupazione» per l'ipotetica capacità di sfuggire a molti degli anticorpi monoclonali noti.
Al momento, però, sono ancora troppo pochi i dati disponibili per trarre delle conclusioni: la diffusione della variante sembra essere ancora limitata e non ci sono prove di laboratorio che ne dimostrino la reale trasmissibilità ed elusività.