Clelia Di Serio, ordinario di Statistica Medica all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: «Ad oggi tanti pazienti in intensiva colpiti da variante Delta e in gran parte non vaccinati»
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«Sicuramente siamo in una fase di picco dell'epidemia. Ci aspettiamo dunque un cambiamento evidente nell'arco delle prossime 2 settimane, con una stabilizzazione del tasso di positività, pur sostenuto per il dilagare di Omicron, ed una riduzione netta del tasso di letalità che è ora legato soprattutto agli effetti della variante Delta sui non vaccinati». Lo afferma all'Ansa Clelia Di Serio, ordinario di Statistica Medica all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del Centro Universitario di Statistica per le Scienze Biomediche Cussb, commentando i dati odierno dell'andamento della curva epidemica.
«Per un calo definitivo dei casi - afferma - penso bisognerà attendere marzo: per un pò ci sarà una situazione di stabilità, ma con un alleggerimento dei casi severi e ospedalizzazioni, che è l'elemento cruciale». Il tasso di positività «è ora sostanzialmente stabile ma - sottolinea - è importante che le terapie intensive stiano crescendo meno velocemente». Ciò si spiega per il fatto che «la maggioranza dei pazienti in intensiva sono colpiti dalla variante Delta e sono in gran parte non vaccinati, mentre la Omicron nella gran parte della popolazione, che è vaccinata, difficilmente porta a polmonite con la necessità di ricovero in intensiva. Dunque, man mano che prevale Omicron, calano i ricoveri in intensiva».