Il presidente Fnomceo evidenzia: «La variante inglese si diffonde velocemente e i livelli di occupazione delle rianimazioni sono ancora abbastanza alti»
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Allarme dei medici per le riaperture annunciate dal governo, con il ripristino della zona gialla in versione rafforzata dal 26 aprile. «Esprimiamo una forte preoccupazione», dice all'Adnkronos Salute Filippo Anelli, il presidente della Federazione degli Ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo).
«Il Paese è in una situazione davvero difficile - rileva Anelli - i cittadini sono stanchi, l'impressione che abbiamo è che il Paese non regga più ed è quindi comprensibile che il governo provi a dare una risposta. I medici però sono preoccupati - sottolinea - perché la variante inglese che è quella predominante in Italia ha un livello di diffusione molto alto anche rispetto al Covid classico e i livelli di occupazione delle rianimazioni - ricorda il presidente dei medici - sono ancora abbastanza alti. Se da una parte è comprensibile che il governo faccia qualcosa per dare delle risposte, bisogna anche esprimere il timore che questa situazione possa in qualche maniera sfuggirci di mano».
La speranza nelle vaccinazioni
«La speranza vera - aggiunge Anelli - è che da una parte l'incremento del numero delle vaccinazioni e dall'altro il poter stare all'aperto possano rappresentare un fattore a favore della riapertura». Per quanto riguarda le attività in luoghi al chiuso come i cinema «dovremmo mettere a punto strumenti di purificazione e di ricambio dell'aria che riescono a trattenere le microparticelle biologiche, questo - ricorda il presidente Fnomceo - è possibile farlo, non c'è bisogno di una grande tecnologia ma oggi più che mai tutti abbiamo compreso che le concentrazioni in un ambiente chiuso di elevati livelli di virus possono essere lo strumento potente di trasmissione e contagio e forse bisognerebbe investire di più per ottenere luoghi purificati».
I consigli
Nel frattempo per evitare che con la ripresa di molte attività il contagio di Covid-19 dilaghi, raccomanda Anelli, «cerchiamo di stazionare nei luoghi chiusi il meno possibile, indossiamo sempre la mascherina anche all'aperto e se la dobbiamo togliere manteniamo la distanza di due metri, non di un metro e non dimentichiamo mai di disinfettare le mani. Se si tiene una buona mascherina, si sta all'aperto e le mani vengono disinfettate frequentemente si riducono nettamente le possibilità di contagio».
Per quanto riguarda l'estate, «sono ottimista anche sulla scorta dell'esperienza dello scorso anno. Certo - aggiunge - se avessimo tenuto delle misure un po' più rigide per qualche settimana in più saremmo arrivati a maggio come l'anno scorso con un livello di incidenza più basso e questo ci avrebbe favorito. Però speriamo che il rischio calcolato del presidente Draghi sia nato sotto una buona stella», conclude.