La morte di papa Francesco, avvenuta il 21 aprile 2025 alle 7:35 a Casa Santa Marta, ha aperto un periodo di lutto e riflessione per la Chiesa cattolica. Con i funerali solenni fissati per il 26 aprile alle 10:00 sul sagrato della Basilica di San Pietro, e la salma traslata oggi, 23 aprile, nella Basilica per la venerazione pubblica, la Chiesa si prepara ai novendiali, il ciclo di nove giorni di messe in suffragio dell’anima del pontefice. Questo rito, profondamente radicato nella tradizione romana e cristiana, riflette la semplicità voluta da Francesco, in contrasto con i fastosi funerali di Giovanni Paolo II e in continuità con la sobrietà di Benedetto XVI. Ecco cosa sono i novendiali, le loro origini, il loro significato e il contesto attuale.

Cosa sono i Novendiali

I novendiali, dal latino novem dies (“nove giorni”), sono un periodo liturgico di nove giorni consecutivi dedicato alla celebrazione di messe in suffragio dell’anima di un defunto, tradizionalmente un papa. Regolati dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis (nn. 13 e 27), iniziano dopo i funerali solenni, che si tengono tra il quarto e il sesto giorno dalla morte, e culminano con una messa finale che prepara i cardinali al conclave per l’elezione del nuovo papa. Le celebrazioni, principalmente nella Basilica di San Pietro, coinvolgono cardinali, vescovi, ordini religiosi e laici, con ogni messa affidata a una diversa componente ecclesiale per simboleggiare l’unità della Chiesa universale.

Significato spirituale e simbolico

I novendiali sono un atto di carità spirituale, radicato nella fede nella comunione dei santi e nella potenza della preghiera per accompagnare l’anima del defunto verso la misericordia divina. Il numero nove porta un simbolismo profondo: nella tradizione cristiana, può essere interpretato come un potenziamento del tre, associato alla Trinità, e rappresenta completezza. Per un papa, il rito assume una dimensione globale, unendo i fedeli nel ricordo del pastore universale e preparando la Chiesa a un nuovo capitolo. Nel caso di Francesco, i novendiali saranno un momento per riflettere sul suo pontificato, segnato dalla misericordia, dall’attenzione ai poveri e dalla riforma della Chiesa.

Origini storiche

I novendiali affondano le radici nell’antica Roma precristiana. I Romani osservavano un lutto di nove giorni, concluso dalla coena novendialis, una cena rituale con sacrifici ai Mani (anime dei defunti) per purificare la famiglia e chiudere il periodo di lutto. Le feriae novendiales, feste di espiazione di nove giorni indette per prodigi come la pioggia di pietre, sono narrate da Tito Livio in Ab Urbe Condita. Con il cristianesimo, la Chiesa adattò questa struttura, sostituendo i riti pagani con celebrazioni eucaristiche. Il numero nove, già presente nelle novene di preghiera, divenne centrale per commemorare i defunti, specialmente i pontefici. Nel Medioevo, i novendiali furono codificati nei cerimoniali papali, evoluti fino alle recenti riforme di Francesco.

Francesco e i funerali

Papa Francesco, morto a 88 anni per un ictus seguito da un collasso cardiocircolatorio, ha lasciato indicazioni precise per i suoi funerali, semplificate con la revisione dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis (29 aprile 2024). Ha eliminato il catafalco, le tre bare tradizionali (cipresso, piombo, rovere) e l’esposizione solenne, optando per una bara di legno chiaro con rivestimento di zinco, con il corpo visibile per la venerazione. Il 21 aprile, alle 20:00, il cardinale camerlengo Kevin Farrell ha presieduto il rito di accertamento della morte nella cappella di Casa Santa Marta, dove la salma è stata posta nella bara.

Stamane la salma è stata traslata nella Basilica di San Pietro per la venerazione pubblica, che proseguirà fino al 26 aprile. I funerali solenni, presieduti dal cardinale decano Giovanni Battista Re, si terranno il 26 aprile alle 10:00 sul sagrato della Basilica, con una partecipazione attesa di fedeli e autorità da tutto il mondo. La sepoltura avverrà nella Basilica di Santa Maria Maggiore, rompendo la tradizione delle Grotte Vaticane e riflettendo il legame di Francesco con la Salus Populi Romani. Questa scelta, la prima fuori dal Vaticano dai tempi di Leone XIII (1903), sottolinea la sua identità di “vescovo di Roma”. Come ha dichiarato l’arcivescovo Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche, il rito vuole mostrare il papa come “un discepolo di Cristo, non un potente”.

I novendiali inizieranno il 26 aprile, con i funerali solenni, e si protrarranno fino al 4 maggio, con messe quotidiane nella Basilica di San Pietro affidate a diverse realtà ecclesiali, aperte ai fedeli e culminanti in una celebrazione finale con i cardinali. Le messe celebrate oggi in alcune chiese romane sono iniziative spontanee di preghiera, non parte del rito ufficiale dei novendiali.

Confronto con Giovanni Paolo II e Benedetto XVI

I novendiali di Francesco si inseriscono in una storia di riti diversi per tono e contesto. Nel 2005, la morte di Giovanni Paolo II generò un’ondata emotiva globale: i funerali dell’8 aprile, sei giorni dopo la morte, attirarono 4 milioni di pellegrini e 200 capi di Stato, con il grido “Santo subito!”. I novendiali, dall'8 al 16 aprile, furono celebrazioni solenni, ciascuna affidata a una componente della Chiesa, culminando nella tumulazione nelle Grotte Vaticane.

Benedetto XVI, morto il 31 dicembre 2022 come papa emerito, ebbe esequie sobrie il 5 gennaio 2023, presiedute da Francesco. Con 50.000 partecipanti e un’esposizione di tre giorni nella Basilica di San Pietro, il rito fu essenziale, senza novendiali canonici per la sua condizione di papa non regnante. La tumulazione avvenne nelle Grotte Vaticane. Francesco propone un equilibrio: meno fastoso di Wojtyła, ma più strutturato di Ratzinger.

Verso il futuro

I novendiali saranno un ponte tra il lutto e il rinnovamento, preparando i cardinali al conclave, previsto tra il 6 e l’11 maggio salvo anticipazioni, e invitando i fedeli a vivere la fede come Francesco: vicina ai poveri, aperta al dialogo, radicata nel Vangelo. Il suo addio, come la sua vita, sarà un segno di speranza per una Chiesa in cammino.