Il consulente scientifico del ministro della Salute: «Attendiamo effetti delle misure. In alcune aree, ospedali completamente intasati»
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Il rischio lockdown generalizzato «non è scongiurato perché dobbiamo valutare gli effetti» delle misure adottate contro la corsa di Covid-19. Lo conferma Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all'università Cattolica di Roma, intervenendo su Sky Tg24.
Misure proporzionate
«Quello che sta succedendo è che in molte regioni la situazione sta peggiorando, in altre – spiega - è stabile. E noi dobbiamo, nelle regioni che stanno peggiorando, arrestare questo peggioramento e nelle regioni che sono stabili invertire la curva e farla diminuire. Soltanto quando saremo certi che questo avviene allora potremo trarre delle conclusioni. Però tutti quanti stiamo cercando di evitare il lockdown nazionale, di elaborare delle misure proporzionate alla circolazione del virus».
Che nei numeri dell'epidemia ci siano segnali positivi «lo speriamo tutti - sottolinea - ma per essere certi dobbiamo aspettare ancora una decina di giorni. Perché le misure che sono state introdotte una settimana fa e quelle rafforzate pochi giorni fa, per dare degli effetti stabili bisogna valutarle dopo 2 settimane. Stiamo andando nella giusta direzione con le misure prese, speriamo di vedere presto tutti quanti i risultati», afferma.
Zone da gialle a rosse
Ricciardi si dice «sicuro che alcune aree metropolitane di regioni in zona gialla sono già per me zona rossa. Ma questo lo dico sulla base della pressione che i miei colleghi di quelle regioni mi raccontano, che in certi casi è insostenibile». «Ci sono alcune aree metropolitane in cui ormai gli ospedali e i pronto soccorso sono completamente intasati, per cui non riusciamo a curare né i pazienti Covid né men che meno i pazienti non Covid - sottolinea l'esperto - che in ospedale per interventi importanti per patologie rilevanti non ci riescono più ad arrivare».
Natale al tempo del Covid
Nella visione di Walter Ricciardi, quello che verrà «sarà un Natale di estrema prudenza, in cui purtroppo la circolazione del virus sarà ancora intensa per cui non saranno possibili - secondo me, ma anche secondo i dati - cenoni aperti, assembramenti, persone che non si conoscono e che stanno una vicina all'altra. Sarà una festa con i propri cari».
E ancora: «Sarà un Natale magari con un cenone - risponde Ricciardi - però con poche persone che si conoscono e che stanno molto attente alla distanza e all'igiene e che festeggiano in maniera sobria».
Il vaccino
Quanto al piano per la distribuzione del futuro vaccino anti-Covid «Ci stiamo lavorando e siamo perfettamente in tempo. Vogliamo farlo bene». «Alcuni Paesi - ha spiegato Ricciardi - hanno dei piani nazionali perché la responsabilità è nazionale».