In un video le parole di Vincenzo Speziali da tempo residente in Libano. Confermata la morte di Nasrallah, leader di Hezbollah
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Continuano i bombardamenti a Beirut anche nel pomeriggio. Nel video in alto direttamente dal Libano la testimonianza di Vincenzo Speziali che descrive la drammatica situazione.
Nei raid israeliani Hasan Nasrallah, leader di Hezbollah, è stato ucciso. Ad annunciarlo per prime le forze di difesa di Tel Aviv, come riportano media locali tra cui il Times of Israel e il Jerusalem Post. «Nasrallah non sarà più in grado di terrorizzare il mondo», si legge in un post su X. "Nuovo ordine" il nome dell'operazione delle Idf scattata con l'obiettivo di uccidere il leader sciita.
Anche Hezbollah ha confermato l'uccisione del suo leader, riferiscono tutti i principali media in lingua araba, citando una nota dell'organizzazione libanese sostenuta dall'Iran. «La leadership di Hezbollah è impegnata a continuare la jihad contro il nemico, a sostegno di Gaza e della Palestina e in difesa del Libano», riferisce l'organizzazione sciita alleata dell'Iran nella nota.
Intanto più di 50.000 libanesi e siriani che vivono in Libano sono ora entrati in Siria in fuga dagli attacchi aerei israeliani. Ben oltre 200.000 sono gli sfollati in Libano. Sono in corso operazioni di soccorso, anche da parte dell'Unhcr, per aiutare tutti coloro che ne hanno bisogno, in coordinamento con entrambi i governi". Lo ha scritto su X l'Alto Commissario per i rifugiati dell'Onu, Filippo Grandi.
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«Non intendo evacuare da Beirut» - aveva già dichiarato Speziali. «A seguito degli eventi di ieri, amo ancora di più Beirut e il Libano, e non solo in virtù del fatto che mia moglie e i miei figli sono libanesi». L'imprenditore calabrese, da anni a Beirut, ricorda di aver «molto ricevuto dai libanesi, che nuovamente vivono per l'ennesima volta, un nuovo martirio».
«Resto, pur subendo la probabile incursione di carri armati sin sotto casa, oppure il crepitio di cruenti bombardamenti. È il martirio di una nazione, ripetuto tragicamente, sempre uguale a se stesso», afferma Speziali. «A Dio Onnipotente affido la mia vita e quella dei miei cari, in un momento tanto drammatico», sottolinea, confermando «la definitiva intenzione di restare al fianco di questo meraviglioso popolo, del quale sento di fare parte, in ossequio a una forma sincera e doverosa di riconoscenza verso questo Paese, che ha sempre tutelato e difeso i miei giusti e veri diritti, assieme alla mia stessa dignità».