«Riservare quel trattamento a una persona privata della libertà non risponde ai nostri principi e valori giuridici, anzi configura gli estremi di un reato o, forse, di due reati». Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte commenta la foto – divenuta virale in queste ore sui social – che ritrae il presunto killer del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, in caserma, ammanettato alla sedia e con una benda sugli occhi. E aggiunge: «Parimenti censurabile è il comportamento di chi ha diffuso la foto via social in spregio delle più elementari regole sulla tutela della privacy».

 

«Non c'è nessun dubbio che la vittima di questa tragedia sia il nostro Mario. Invito tutti a considerare, tuttavia, che bene ha fatto l'Arma a individuare il responsabile di questo improprio trattamento e a disporre il suo immediato trasferimento».

 

È passata la mezzanotte quando il premier Giuseppe Conte interviene nel dibattito su quella immagine e lo fa con toni diversi da quelli di gran parte della Lega e del suo vice Matteo Salvini: «L'Italia è uno Stato di diritto - ha proseguito -. È la culla della civiltà giuridica dai tempi dell’antico diritto romano. Abbiamo principi e valori consolidati: evitiamo di cavalcare l'onda delle reazioni emotive tenuto anche conto che la nostra legislazione, in caso di omicidio volontario, contempla già l'ergastolo e non consente più sconti di pena».