«Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione»: le dichiarazioni di Antonio Guterres non vanno giù al governo Netanyahu che ne chiede le dimissioni. Intanto nella Striscia ieri sono morte 704 persone, più di 300 erano minori
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Nelle ultime 24 ore, 704 palestinesi, di cui 305 minori, sono stati uccisi a Gaza da attacchi israeliani, ha fatto sapere il ministero della sanità locale. Secondo la stessa fonte si tratta del più alto numero di morti in un giorno dall'inizio delle ostilità. Dall’inizio della guerra, i morti arrivano così a 5.791, tra cui 2.360 minori.
Anche nella città di Jenin, nella Cisgiordania, un’incursione delle forze militari israeliane ieri (24 ottobre) ha ucciso tre persone e ferito altre 20. È quanto riferiscono diverse fonti locali e media internazionali, che riportano anche video delle colonne di veicoli dell'esercito israeliano in marcia verso la città della Cisgiordania settentrionale. Sono segnalati anche forti esplosioni e combattimenti nel campo profughi della città palestinese. L'attacco avrebbe provocato l’interruzione energetica in tutta la città e ha colpito, secondo quanto riferito dall'esercito israeliano, infrastrutture militari appartenenti all'esercito siriano.
Due razzi sono stati lanciati dal Libano meridionale verso Israele nella tarda serata di martedì, cadendo in aree aperte. Non sono stati segnalati feriti, ma sembra che uno dei razzi abbia colpito un cavo elettrico, causando interruzioni di corrente in tre comunità vicine. Le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro l'area da cui sono stati lanciati i razzi, riporta Haaretz.
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Scontro tra l’Onu e Israele
Nella giornata di ieri (24 ottobre), Israel ha annunciato che negherà il visto di ingresso ai funzionari delle Nazioni Unite dopo un intervento del segretario generale Antonio Guterres, secondo cui «gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla». «Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione», ha dichiarato Guterres a New York, generando forti reazioni di Tel Aviv.
Guterres ha aggiunto: «Certo, le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. Ma quelli stessi attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese». Il segretario generale ha quindi deplorato le «violazioni del diritto umanitario internazionale che si stanno consumando nella Striscia. È necessario un cessate il fuoco umanitario».
Dopo la dichiarazione, il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, presente a New York, ha rifiutato di incontrarlo, mentre l'ambasciatore di Israele Gilad Erdan ne ha invocato le dimissioni immediate.
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«Un segretario generale dell'Onu che mostra comprensione per la campagna di sterminio di massa di bambini, donne e anziani non è adatto a guidare l'Onu. Lo invito a dimettersi immediatamente», ha detto Erdan.
Sul suo profilo su X, Cohen ha rinforzato il messaggio: «Dopo il 7 ottobre non c'è spazio per un approccio equidistante. Hamas deve essere cancellato dal mondo», ha scritto, aggiungendo: «L'Europa sarà la prossima ad essere colpita da Hamas, e se non agisce, avrà i terroristi alla porta».
Più tardi, in intervista alla Radio Militare, Erdan ha detto che il suo paese negherà il rilascio dei visti ai rappresentanti dell'Onu. «Del resto abbiamo già rifiutato il visto al sottosegretario per gli affari umanitari Martin Griffiths. È arrivato il tempo di dare loro una lezione.»