L'attacco potrebbe avvenire nelle prossime 24-48 ore. Usa e stati europei sconsigliano i viaggi. Netanyahu convoca una riunione di «valutazione per la sicurezza»
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Un attacco massiccio con 100 droni e decine di missili dall'Iran sul territorio di Israele verso obiettivi militari e governativi. È lo scenario delle prossime 24/48 ore che, secondo fonti Usa, attende il Paese all'ombra di una minaccia iraniana che la stessa Casa Bianca definisce «ancora presente, reale e credibile».
Anche se «gli Usa faranno di tutto per aiutare gli israeliani a difendersi», lo Stato ebraico - dopo l'uccisione di un generale dei Pasdaran a Damasco - sta vivendo ore di apprensione, mascherate da una routine quasi normale come è costume del Paese in queste circostanze. Joe Biden ha rivolto un appello all'Iran a non attaccare Israele dopo aver avvertito che c'è il rischio di un'offensiva a breve.
Intanto si moltiplicano i Paesi nel mondo che sconsigliano ai propri cittadini di viaggiare nella regione, mentre gli Stati Uniti hanno fatto sapere che invieranno rinforzi nella zona, compresa la portaerei Eisenhower che - secondo i media israeliani - farebbe rotta verso il nord del Mar Rosso. A dare il senso dell'emergenza anche la decisione del premier Benyamin Netanyahu di convocare una riunione di "valutazione della sicurezza" a poche ore dall'inizio del riposo sabbatico. Attorno allo stesso tavolo il ministro della difesa Yoav Gallant, quello nel Gabinetto di guerra Benny Gantz e i vertici militari, a cominciare dal capo di stato maggiore Herzi Halevi.