Finora in circa 130 sono usciti vivi dalle macerie. Il presidente ucraino ha parlato al Bundestag tedesco, intanto oggi riprendono i negoziati tra Kiev e Mosca
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C'è ancora molto lavoro da fare per arrivare ad un accordo di pace tra Ucraina e Russia. A frenare gli entusiasmi - accesi dopo la notizia di un piano in 15 punti - è stato il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba: «Devo essere chiaro, entrambe le delegazioni, quella russa e quella ucraina, sono lontane dal raggiungere un accordo sulla situazione attuale». Poi ha spiegato: «Ci sono una serie di fattori che fanno la differenza nella posizione russa nei colloqui. Il primo è la feroce resistenza dell'esercito e del popolo ucraini sul campo, il secondo sono le sanzioni imposte alla Russia, che fanno crollare e soffrire l'economia russa. Fattori che hanno costretto la Russia a cambiare leggermente posizione. Non posso definirlo un cambiamento drammatico o serio ma, date le circostanze, ogni mutamento nella posizione russa è costruttivo. Perché loro iniziano con degli ultimatum che, se messi insieme, costituiscono una resa unilaterale dell'Ucraina e questo non è accettabile».
La necessità di arrivare ad una soluzione dei negoziati è stata ribadita anche del presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky: «Le mie priorità nei negoziati sono assolutamente chiare: fine della guerra, garanzie di sicurezza, sovranità, ripristino dell'integrità territoriale, garanzie reali per il nostro Paese, protezione reale per il nostro Paese. Se la guerra contro il popolo ucraino continua - ha aggiunto - le madri russe perderanno più figli che nelle guerre afgana e cecena messe insieme».
17 MARZO
Ore 19.55 - Morto bambino di due anni a Novi Petrivtsi
Un bambino di due anni è morto e quattro persone sono rimaste ferite in un attacco russo al villaggio di Novi Petrivtsi a nord di Kiev. Lo ha reso noto la polizia locale su facebook spiegando che un colpo di artiglieria ha colpito una zona residenziale distruggendo un edificio e danneggiato quelli adiacenti.
Ore 19.26 - Onu: in Ucraina 780 civili morti dall'inizio del conflitto
Almeno 780 civili sono morti in Ucraina dall'inizio del conflitto, il 24 febbraio scorso. Altri 1.252 sono rimasti feriti, stando al bollettino diffuso dall'Alto Commissariato Onu per i diritti umani. L'agenzia Onu ha dichiarato di ritenere le "cifre reali considerevolmente più elevate, soprattutto nel territorio controllato dal governo e soprattutto negli ultimi giorni, perché la ricezione delle informazioni da alcune località in cui sono in corso intensi scontri è stata ritardata e molti rapporti sono ancora in attesa di conferma".
Ore 18.55 - "Bombe a grappolo" vicino a Kharkiv, almeno 6 morti
L'esercito russo ha lanciato "bombe a grappolo" sul villaggio di Kozacha Lopan, nella regione di Kharkiv, uccidendo almeno sei persone. Lo ha denunciato il sindaco di una località vicina, Viacheslav Zadorenko su Facebook, secondo quanto riporta Ukrinform. Secondo il sindaco di Derhachi, i russi hanno colpito la stazione ferroviaria, i negozi, le farmacie e altri edifici pubblici situati nel centro del villaggio.
Ore 18.30 - Oltre 1000 sono stati i missili lanciati sull'Ucraina
La Russia ha lanciato più di 1.000 missili sull'Ucraina. Lo afferma un funzionario del Pentagono citato dai media americani.
Ore 18.25 - Draghi: «Putin non vuole la pace»
Il presidente del Consiglio, Draghi, interviene sulla guerra in Ucraina: «Preoccupazioni? È comprensibile, ma è importante dire la verità, Putin non vuole la pace».
Ore 17.35 - Raid a nord di Kiev, morto un bambino di 2 anni
Un bambino di due anni è morto e quattro persone sono rimaste ferite in un bombardamento delle truppe russe a Novy Petrivtsi, nell'oblast di Kiev, a nord della capitale. Lo ha comunicato la polizia locale, secondo quanto riporta l'agenzia ucraina Ukrinform. «Oggi, con l'artiglieria pesante, il nemico ha sparato sugli edifici residenziali nel distretto di Vyshhorod - si legge nel comunicato della polizia della regione di Kiev - Un grattacielo è stato distrutto, le case vicine sono state danneggiate. Al momento si registra la morte di un bambino di due anni e quattro persone ferite».
Ore 15.49 - Volontari diretti in Ucraina
"Migliaia" di volontari ceceni sono diretti in Ucraina.Lo assicura il leader ceceno Ramzan Kadyrov.
Ore 15.09 - 21 civili morti dopo un raid vicino a Kharkiv
Almeno 21 persone sono morte in seguito ad un bombardamento russo vicino a Kharkiv. Lo ha riferito la procura della seconda città dell'Ucraina, nell'est del Paese.
Ore 14.45 - Putin: «Le sanzioni non creano solo problemi, ma aprono anche nuove opportunità per noi»
Le sanzioni contro la Russia «naturalmente creano molti problemi, ma aprono anche nuove opportunità per noi». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, parlando ad un incontro sullo sviluppo socio-economico della Crimea e di Sebastopoli e sottolineando come adesso le grandi aziende e le banche russe «che prima temevano le sanzioni in Crimea ora possono entrare tranquillamente nella penisola».
Ore 13.51 - «Centinaia i casi di fucilazioni, stupri, saccheggi»
«Sono centinaia i casi di fucilazioni, stupri, saccheggi. Solo uno su 300, come quello di Cernihiv ieri, vengono diffusi in rete. Cerhiniv è una delle città continuamente attaccate». Ad affermarlo è Oleksiy Arestovych, il consigliere presidenziale ucraino, Volodymyr Zelensky nel corso di un briefing. «Ci sono - sottolinea Arestovych - tuttavia casi molto più macabri: quattro giorni fa alcune famiglie erano partite nella direzione Balaklia-Izyim. Gli occupanti li hanno fermati, hanno controllato i documenti. Hanno visto che in auto c'erano dei bambini in età prescolastica. Gli hanno augurato buon viaggio e poi hanno sparato alle spalle».
Ore 13.35 - Zelensky parlerà al Parlamento italiano il 22 marzo
Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky parlerà in videoconferenza con la Camera e il Senato a Montecitorio il 22 marzo alle ore 11.00. Lo si apprende dalla riunione dei capigruppo della Camera, che è in corso.
Ore 12.50 - Oltre 50mila i profughi in Italia
Sono finora 50.649 i profughi in fuga dal conflitto in Ucraina arrivati finora in Italia. Lo comunica il Viminale. La maggioranza rimane composta da donne, 25.846, e da minori, 20.478, mentre gli uomini sono 4.325. Le principali città di destinazione dichiarate al momento dell'ingresso in Italia sono ancora Milano, Roma, Napoli e Bologna.
Ore 12.30 - Finora in 130 usciti vivi dal teatro di Mariupol
Sono 130 le persone finora uscite vive dal teatro di Mariupol, bombardato dai russi. Lo afferma l'agenzia Ukrinform citando la parlamentare ucraina Olga Stefanyshyna.
Ore 12.00 - Oggi nuovi negoziati Russia-Ucraina
Oggi riprendono i contatti tra i negoziatori russi e ucraini. Lo fa sapere il Cremlino, citato dalla Tass. La delegazione russa sta compiendo uno sforzo «colossale» nei colloqui in corso con gli ucraini. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov affermando che «la nostra delegazione sta facendo uno sforzo colossale e dimostra più disponibilità nei loro confronti rispetto a quanta ne dimostri l'altra parte». Peskov ha aggiunto che «accettando il documento» elaborato da Mosca e rispettando «tutti i suoi parametri», gli ucraini «potrebbero fermare molto rapidamente ciò che sta accadendo».
Ore 11.10 - Russia rigetta la richiesta dell'Aja di interrompere la guerra
Il Cremlino rigetta la richiesta della Corte internazionale di giustizia Onu dell'Aja di sospendere l'operazione militare in Ucraina.
Ore 11.00 - Kherson sull'orlo di una catastrofe umanitaria
La regione di Kherson, nel sud dell'Ucraina, è sull'orlo di una catastrofe umanitaria a causa dell'invasione russa, annunciata il 24 febbraio da Vladimir Putin. L'allarme è arrivato dal commissario per i diritti umani del Parlamento di Kiev, Lyudmyla Denisova, secondo la quale «a causa dell'occupazione temporanea degli insediamenti nella regione, soprattutto quelli piccoli, la popolazione fa i conti con una grave carenza di medicine e talvolta di generi alimentari». «Non sembra possibile consegnare nulla da altre regioni dell'Ucraina a causa delle azioni aggressive e degli attacchi degli occupanti», ha denunciato, parlando anche - secondo Ukrinform - di problemi con le forniture di acqua, corrente e gas. Denisova ha accusato le forze russe di aprire il fuoco contro i civili che protestano. Martedì il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, aveva rivendicato il controllo da parte delle forze russe dell'intera regione di Kherson.
Ore 10.45 - «La gente esce viva dalle macerie del teatro Mariupol»
«Finalmente buone notizie da Mariupol». Lo scrive il deputato ucraino Serhiy Taruta sulla sua pagina Facebook, riferendosi al fatto che il rifugio antiaereo del teatro di Mariupol ha resistito al bombardamento. «Dopo una terribile notte di incertezza la mattina del ventiduesimo giorno di guerra, finalmente buone notizie da Mariupol. Il rifugio antiaereo ha resistito. La gente sta uscendo viva dalle macerie!».
Ore 10.00 - Ci sono superstiti dell'attacco al teatro a Mariupol
Ci sono alcuni superstiti dell'attacco sferrato ieri dalle forze armate russo contro un teatro a Mariupol, dove centinaia di civili, tra cui bambini, avevano trovato riparo. Lo riferisce l'ufficio del sindaco di Mariupol spiegando che il rifugio antiaereo dell'edifico è riuscito a resistere al bombardamento. Le autorità locali non sono però ancora in grado di riferire il numero esatto delle vittime, né quello dei sopravvissuti.
Ore 9.30 - Zelensky: «Ad ogni bomba muro più alto tra Europa e Ucraina»
Si alza un muro sempre più forte fra l'Ucraina e l'Europa. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky parlando al Bundestag tedesco. «Questo muro è più forte, con ogni bomba che cade in Ucraina, con ogni decisione che non viene presa nonostante il fatto che voi potreste aiutarci».
Ore 9.00 - A Chernihiv ieri uccisi 53 civili
Si aggraverebbe il bilancio delle vittime nella città di Chernihiv, nel nord dell'Ucraina. Secondo il governatore della regione, Viacheslav Chaus, qui ieri 53 persone sono morte a causa dei bombardamenti russi. «Stiamo subendo pesanti perdite, ieri sono stati uccisi 53 cittadini», ha affermato Viacheslav Chaus in un video diffuso su Telegram.
Ore 8.35 - Zelensky: «Russia potrebbe aver iniziato la terza guerra mondiale»
La Russia potrebbe aver iniziato la terza guerra mondiale: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in una intervista all'emittente amricana Nbc. «Nessuno sa se la terza guerra mondiale è già iniziata. E quali sono le probabilità che ci sia questa guerra se l'Ucraina cade, se ciò accadrà? È molto difficile da dire», ha affermato Zelensky nell'intervista. «E abbiamo visto questo scenario 80 anni fa, quando è iniziata la seconda guerra mondiale... nessuno poteva prevedere quando la guerra su larga scala sarebbe iniziata».
Ore 7.30 - Missile su palazzo: a Kiev un morto e tre feriti
Almeno una persona sarebbe rimasta uccisa e altre tre sarebbero rimaste ferite a Kiev dove intorno alle 5 ora locale rottami di un missile abbattuto dalla contraerea hanno colpito un palazzo nel distretto di Darnytskyi. Lo hanno riferito i servizi d'emergenza ucraini, come riporta la Bbc che parla di decine di persone evacuate dall'edificio.
Ore 5.30 - Nel teatro di Mariupol bombardato almeno 500 civili
«Finché non ne sapremo di più, non possiamo escludere la possibilità di un obiettivo militare ucraino nell'area del teatro, ma sappiamo che il teatro ospitava almeno 500 civili». Lo ha dichiarato Belkis Wille, referente di Human Rights Watch, in merito al bombardamento del Teatro di Mariupol. «Ci sono serie preoccupazioni - ha aggiunto - su quale fosse l'obiettivo in una città sotto assedio da giorni e in cui telecomunicazioni, elettricità, acqua e riscaldamento sono stati quasi completamente interrotti». Nelle immagini satellitari si vedono due scritte "bambini" in caratteri cirillici davanti e dietro la struttura. «Questa è una terribile tragedia, non lo perdoneremo mai. Ma non ci arrenderemo», ha detto il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko.
Ore 3.00 - Suonano le sirene in diverse città
Nella notte le sirene sono tornate a suonare in numerose città, da Kiev a Rivne, da Leopoli a Ivano-Frankivsk. L'allarma anti aereo invita ii civili a raggiungere i rifugi predisposti dalla protezione civile.