La Pasqua è da sempre il simbolo della rinascita: una festività che fa da spartiacque tra due stagioni. Dall’inverno alla primavera, la rinascita della terra e spirituale e tutti si stanno già preparando alla Pasqua. Come si concilia questa rinascita con i valori tradizionali? Si può trovare un senso di equilibrio tra modernità e tradizione? Il cibo mette sicuramente tutti d’accordo e noi siamo andati a sentire le persone in giro, i ristoratori e i negozianti su come si stanno preparando a questa festività.

Non tutti seguono la tradizione, sia dal punto di vista religioso che culinario ma il comune denominatore è uno: voglia di stare insieme e in famiglia, che sia a casa o al ristorante l’importante è celebrare questa rinascita insieme.

«Tantissime famiglie sia romane che italiane ma anche straniere vengono da noi a passare la pasqua». Ci riferisce Guglielmo un ristoratore di un’antica trattoria tradizionale romana Ristorante al 34. «Io e mio fratello siamo stati catapultati in questa realtà, e io e mio fratello siamo riusciti a restare fedeli alle tradizioni ma innovandoci e scontrandoci con la vecchia generazione del nostro ristorante. Innovare e portare un po' di freschezza ad esempio con la tecnologia e la clientela».

Secondo Guglielmo e anche secondo le persone, l’importante è regalare un sorriso. Dopo la pandemia, e con la guerra e la crisi in corso, non c’è niente di meglio che godersi un attimo in famiglia. Dal freddo invernale al tepore primaverile ecco che, accompagnando il tutto da succulenti tradizioni dal sapore antico, ci si ritrova intorno ad una tavola. La Pasqua cristiana ma anche quella laica è sempre un modo per stare insieme e volersi bene.

Ci sono i laici e i religiosi in generale ma l’uovo di Pasqua mette praticamente tutti d’accordo. Uno dei veri protagonisti delle nostre tavole, soprattutto per i più piccini. Latte, fondente, nocciole o pistacchio non importa, purché sia presente, anche se la tendenza segnalata è quella, almeno per quest’anno, di un ritorno alle uova di pasqua classiche senza troppi fronzoli ma con sorpresa.

Parafrasando Guglielmo: il sorriso che regala ai sui commensali è la cosa più importante e fa parte di una prassi tutta italiana: l’ospitalità, far vivere una vera e propria esperienza. Aldilà del consumismo e della corsa dell’uovo più bello e spettacolare, ciò che resta sono sempre gli abbracci e quel famoso segno di pace che ci unisce tutti.

Ed è forse proprio questo il giusto equilibrio tra tradizione e modernità, un ritorno a quello che sappiamo fare da sempre: essere ospitali ma con una veste tutta nuova e più accogliente. Tenere fede alle tradizioni è un fenomeno importantissimo a livello culturale ma anche farle (ri)nascere in un momento come quello pasquale che è sì resurrezione ma anche (ri)nascita, rendendole moderne e facendole evolvere per essere sempre più inclusive e rispettose nei confronti di tutte le creature.

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