Ha fatto tappa anche a Vibo Valentia il Viaggio del Partito democratico nelle realtà industriali del Paese promosso dal Forum Industria del partito e da Andrea Orlando, ex ministro del Lavoro e responsabile delle Politiche industriali del Pd. Dopo un primo appuntamento a Lamezia Terme, dove l’ex ministro - accompagnato da una delegazione composta da esponenti del partito calabrese e parlamentari - ha visitato alcune aziende dall’area industriale e incontrato le sigle sindacali regionali, il tour è proseguito alla volta del capoluogo vibonese.

L’incontro con imprenditori e sindacati

Tre gli appuntamenti vibonesi per l’ex ministro che ha prima incontrato gli imprenditori impegnati nello sviluppo e nella rivalutazione del porto e del turismo, successivamente ha fatto visita ad alcune realtà imprenditoriali della zona industriale e, a fine giornata, ha preso parte ad una iniziativa pubblica nella Sala del Consiglio Comunale di Vibo Valentia insieme ai rappresentanti sindacali e di Confindustria della provincia.

«Oggi abbiamo toccato con mano preoccupazioni ma anche opportunità - ha riferito Orlando -. Le opportunità dei processi territoriali che si stanno mettendo in moto, ma anche le preoccupazioni per esempio per un'occasione sprecata come quella della ZES che poteva essere uno strumento a favore delle aree più disagiate e rischia di essere invece uno strumento in parte depotenziato. Le preoccupazioni che derivano dal costo dell'energia, dalle turbolenze dei mercati che incidono qui come nel resto d'Italia, ma dove ci sono già delle difficoltà di partenza rischiano di incidere di più».

I dazi Usa

Un viaggio attraverso le realtà industriali tramite il quale Orlando ha avuto modo di confrontarsi con lavoratori, imprese, parti sociali, organizzazioni di categoria, amministratori locali. «Ciò che è emerso è una domanda di programmazione, di guida del Governo, della Regione, perché senza strumenti per orientarsi in questo mondo che sta cambiando così rapidamente le imprese, i lavoratori rischiano di restare soli e smarriti».

Inevitabile poi un giudizio su quanto sta accadendo a livello internazionale con l’introduzione di nuovi dazi da parte del governo degli Stati Uniti. Per Orlando le contromisure da adottare possono essere «in parte di carattere ritorsivo» perché, aggiunge «checché se ne dica l'Europa importa molti servizi dagli Stati Uniti. E in parte guardando alla possibilità di far crescere la domanda interna, se si vuole esportare di meno e si è costretti a esportare di meno vanno fatti crescere i salari e le pensioni. E in parte guardando ad altri mercati, ma tutto questo ha bisogno di una guida politica». Continua a leggere su ilVibonese.it