È il settore con il numero maggior numero di perdite, dal 90 al 95 per cento di fatturato in meno. Un vero e proprio collasso, un’emorragia economica della quale, purtroppo, non si vede la fine. È il mondo delle agenzie di viaggio, uno dei rami economici dei quali si parla meno ma che rappresenta una quota di pil robusta, in Calabria il turismo è pari al 26 per cento. E se il primo lockdown ha gambizzato il settore, l’estate che avrebbe potuto rappresentare una boccata d’ossigeno ha visto per lo più rientri e pochi spostamenti con treni e aerei, si è preferita l’automobile.


Ora il secondo blocco, con movimenti consentiti solo per lavoro e salute. E così diventa impossibile programmare, spostarsi è un terno al lotto, le agenzie navigano a vista e nelle acque agitate in cui si trovano spesso gli aiuti annunciati non sono altro che Sirene per Ulisse affamati di terra ferma.


A dipingere il drammatico quadro degli operatori del ramo è Giovanni Giordano, delegato regionale Maavi, movimento autonomo agenzia di viaggio italiano, che spiega: «Oggi le aziende soffrono per mancanza di risorse, sono sovra indebitate, le tasse sono solo sospese. Questo sovra indebitamento – avverte - porterà nel 2021, senza iniezioni di liquidità, alla chiusura di migliaia di queste che non potranno resistere ai costi».


«Anche il sistema bancario che doveva essere di aiuto con dei prestiti garantiti dallo Stato - incalza Giordano - ad oggi ha rallentato l’erogazione. C’è bisogno di immediatezza in ciò che viene annunciato, siamo stanchi di ascoltare proclami e di immaginare tsunami di denaro che non arrivano alle imprese. Chiediamo – dice perentorio il rappresentante - immediatezza di risorse, di erogazione e quantità adeguate».


Basta entrare in un’agenzia per toccare con mano quanto sia tutto fermo e cristallizzato. Siamo stati a Falerna Marina, nella Tado Viaggi, per capire lo scenario in cui gli operatori si trovano a lavorare. Il primo lockdown, ci spiegano, ha portato all’annullamento di viaggi importanti come ad esempio quelli di nozze già da febbraio. I pochi ristori arrivati non sono all’altezza delle spese da sostenere, sono irrisori e così il governo nella pratica non sta tendendo alcuna mano a chi si trova in sabbie mobili fatte di affitti, mutui e spese fisse.

 

Ci sono viaggi che vengono annullati più volte a causa delle continui modifiche dei dpcm, l’incertezza dell’evolversi dell’epidemia e della normativa bloccano la voglia nonché le possibilità di spostarsi. Si va avanti per inerzia, finché si potrà, ci spiega Domenico Trapuzzano, il titolare, poi si dovrà abbassare la saracinesca.