Mulinum è il nome di un'innovativa azienda agricola catanzarese che in appena 4 anni è arrivata a consolidare un giro d'affari di mezzo milione di euro l'anno. Ora il marchio è pronto a superare i confini della Calabria
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
All'ombra di una Calabria anestetizzata da scandali e inchieste, ci sono braccia e menti che resistono. E che pianificano la lenta ma inesorabile scalata ai "vertici" dei propri sogni. E quando la determinazione fa da battistrada ad un progetto, non servono soldi, investimenti nè corsie preferenziali. L'idea è la fiaccola che illumina il cammino, certo non facile ma ancora più allettante quando gli ostacoli vengono pian piano abbattuti. Si prepara così a varcare il confine regionale, il modello Mulinum, ideato e plasmato dal suo fondatore Stefano Caccavari, giovane imprenditore catanzarese che non ha mai pensato di emigrare ma semmai di esportare.
La scalata a sei cifre
Dal crowdfounding del 2016, che gli ha consentito di recuperare un vecchio mulino in pietra, di anni ne sono passati. Quattro ormai da quando l'azienda agricola di stanza a San Floro, piccolo centro situato ai confini del capoluogo di regione, fatturava zero euro. Adesso la trasformazione del grano in farina e della farina in prodotti da forno, frutta all'imprenditore mezzo milione di euro all'anno. E il fatturato potrebbe ancora lievitare ora che il modello agricolo si appresta ad essere esportato in Toscana. Sono seicento gli ettari di terreno che a breve accoglieranno l'installazione di un mulino in un vecchio casolare di Buonconvento, comune nella provincia di Siena. Terra e forni come in un deja vu, che riporta le lancette dell'orologio indietro nel tempo, quando la macina del grano era appannaggio della pietra e non ancora della macchina. Il progetto ha avuto un lungo tempo di incubazione. La collaborazione era già stata stretta nel 2017, all'esordio dell'inaugurazione del primo mulino a San Floro. Adesso l'imprenditore catanzarese è in attesa dell'approvazione della pratica edilizia e di ottenere il permesso a costruire. Anche in Toscana il marchio Mulinum "sfornerà" prodotti agricoli destinati al mercato alimentare: farine, grano duro e tenero da cui si ottiene il pane, la pasta e la pizza.
"Tutto nel pieno rispetto della tradizione locale" ci tiene a precisare il 32enne, laureato in Economia e Commercio all'università Magna Graecia di Catanzaro, appassionato di informatica ma anche di agricoltura. L'esempio di come da zero si possa costruire un'azienda di successo che dopo essersi insediata in Toscana, punta già al nuovo obiettivo Puglia. La prospettiva è sbarcare anche nel comune di Mesagne in provincia di Brindisi, dove ad attendere il giovane imprenditore catanzarese ci sono cento ettari di terreno. Sarebbe il terzo punto a marchio Mulinum, dopo quello di Buonconvento e di San Floro, quest'ultimo che vanta una filiera di circa venti aziende agricole produttrici di grano sparse nelle tre province di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria. "Considero il nostro patrimonio agricolo una risorsa fondamentale - commenta Stefano Caccavari -. Io, tutti i miei soci e gli agricoltori che oggi coltivano per la filiera Mulinum intendiamo invertire la tendenza abbassando la cifra record di terreni incolti o lasciati a riposo: il 70%.
Il nostro impegno è produrre grano antico in Italia, localmente macinarlo e trasformarlo evitando importazioni a basso costo e creando economia locale”.
Luana Costa