La confederazione si è rivolta al governatore ff Spirlì e all'assessore Orsomarso. Il presidente Algeri: «Non si può rischiare di mettere ulteriormente in ginocchio finanze già danneggiate»
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«Come ormai è evidente, a causa dell'emergenza Covid-19 il comparto turistico-ricettivo sta subendo danni ingenti dal punto di vista economico. La stagione invernale ormai saltata e le restrizioni imposte dai Dpcm stanno stremando un settore vitale per l'economia della nostra Regione». È quanto si legge in una nota di Confcommercio Calabria.
«A cornice di ciò - prosegue il comunicato - gli imprenditori turistici si trovano, nonostante tutto, a dover fare i conti con l'annosa questione della tassa regionale sulle concessioni, tassa dovuta da tutti coloro (soggetti passivi) che richiedono provvedimenti amministrativi (autorizzazioni, licenze, abilitazioni necessarie) per l'esercizio di una specifica attività e che può arrivare a pesare fino a mille euro nelle casse delle imprese. Un peso in più sulle spalle di attività già piegate dalla forte crisi economica».
«Sulla spinta delle segnalazioni di numerose imprese - si spiega -, Confcommercio Calabria ha quindi inviato una lettera al presidente ff della Regione Nino Spirlì e all'assessore al Lavoro, Sviluppo economico e Turismo Fausto Orsomarso per chiedere l'abrogazione di questo tributo, gesto che rappresenterebbe un'importante boccata di ossigeno per il settore. L'alternativa proposta dall'Associazione, in caso di un'impossibilità dell'abrogazione, sarebbe una sensibile riduzione per l'anno in corso».
«Ci facciamo portavoce - ha dichiarato il presidente di Confcommercio Calabria Klaus Algieri - del grido di allarme delle imprese del comparto turistico ricettivo e chiediamo l'abrogazione di questo annoso tributo che rischia di mettere ulteriormente in ginocchio le loro già precarie finanze. Siamo consapevoli che da questa Regione siano, già, stati adottati diversi provvedimenti, volti a sostenere il tessuto imprenditoriale calabrese, ma l'abrogazione della tassa sulle concessioni rappresenterebbe la dimostrazione di un ascolto concreto delle istituzioni nei confronti del cuore economico della nostra Regione».