Un prefetto di ferro affiancato da un vero e proprio esercito di esperti, tecnici e amministrativi che possano però operare sotto scorta. E’ questa secondo il capo della Protezione Civile Carlo Tansi la ricetta per riuscire a bonificare Calabria Verde, salvando l’ente in house della Regione da quel susseguirsi di indagini, inchieste e blitz delle Fiamme Gialle che stanno portando alla luce un sottobosco di affari poco chiari e di pratiche con poche luci e molte ombre.

Un’analisi cruda quella del capo della Protezione Civile fatta in un momento in cui il termine ‘bonifica’ è uno di quelli che più ritornano nel suo vocabolario, visto che Tansi sta cercando disanare anche la stessa Prociv, denunciandone in prima persona presunte anomalie e illegalità commesse nelle gestioni precedenti.

 

Poi il ringraziamento a Nello Gallo, il commissario per il Dissesto Idrogeologico, che una manciata di settimane fa aveva accettato la sfida di diventare anche commissario straordinario di Calabria Verde. “Grazie Nello –dice Tansi - per tutto ciò che hai cercato di fare con competenza e abnegazione per mettere mano al vecchio, moribondo e maleodorante elefante che rappresenta l'emblema del nostro sottosviluppo”.

 

Una vita breve ma intensa quella dell’ente in house della Regione ‘Calabria Verde’ nato nel 2013 in sostituzione dell’Afor per occuparsi della forestazione e della difesa del suolo.

 

Tiziana Bagnato