«Qualche settimana fa, anche a causa della crisi energetica che sta colpendo il nostro Paese e l’Europa intera, ho fatto ricercare dagli uffici della Regione Calabria il progetto per il rigassificatore di Gioia Tauro, una grande opera che, soprattutto in questo momento, sarebbe davvero strategica per l’Italia». Il fatto che la struttura consentirebbe di produrre 1/3 del gas che attualmente importiamo dalla Federazione Russa e che nel retroporto di Gioia Tauro si potrebbe insediare una industria del freddo con grandi capacità di sviluppo, lo conosciamo già con dovizia di particolari, offerti dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto che continua a spingere per ricevere il definitivo ok da parte del Governo.

D’altra parte Occhiuto ha portato la questione al di là dei confini regionali - dove da qualche settimana sta martellando l’opinione pubblica - intervenendo al Forum “Verso Sud”, in corso a Sorrento, appuntamento di carattere internazionale aperto ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e promosso dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, in collaborazione con The European House - Ambrosetti.

Un modo, anche plateale, per chiedere al Ministro della transizione ecologica del governo Draghi, Roberto Cingolani, di dare una chance alla Calabria nel processo di rilancio energetico annunciato in questi giorni.

Questo perché meno di una settimana fa proprio il ministro intervenendo al “festival città impresa” a Vicenza, ha in qualche modo dettato la road map che intende seguire il Governo sostenendo che i tempi stringono e che gli impianti, necessari per incrementare l'arrivo di gas liquefatto, saranno costruiti «nel posto che ci permetterà di fare più in fretta». In quell’occasione si è parlato dell’area di Piombino e di quella di Ravenna, ma non di Gioia Tauro. «Nel primo semestre del 2023 – ha ammonito Cingolani riferendosi al rigassificatore- dovrà essere attivo».

La cosa deve essere andata di traverso a Occhiuto che nei giorni successivi ha continuato - parlando di infrastrutture e Vertenza Calabria - ad inserire la questione del rigassificatore, tra le opere strategiche e praticamente pronte per essere cantierabili.

Oggi il Presidente della Regione ha quindi impresso un’ulteriore accelerazione, tirando per la giacchetta il ministro e chiedendogli senza dirlo espressamente, di esprimersi chiaramente sulla questione: «Ho parlato con il ministro Cingolani, abbiamo intavolato un ragionamento che spero possa sbloccare in tempi brevi questo progetto. Per il governo è urgente fare i rigassificatori galleggianti, che potranno essere realizzati in 6-8 mesi, ma anche quelli terrestri, tra i quali spicca quello di Gioia Tauro, sono di grande interesse per l’esecutivo: su questo Cingolani è stato chiarissimo, e dunque sono ottimista».

Insomma, Occhiuto sta dicendo che la Calabria ha una macchina pronta a partire e a dare il suo contributo, ma manca la benzina e il semaforo verde del giudice di gara. Anche perché, per dirla con Occhiuto, «dobbiamo gettare le basi per costruire la politica energetica del nostro Paese per i prossimi decenni. La guerra in Ucraina ci ha colto di sorpresa, dobbiamo agire per essere pronti ad affrontare le crisi e per avere una soglia di sicurezza di autoproduzione di energia».