Si apre un piccolo spiraglio di luce per i 200 lavoratori delle strutture psichiatriche reggine. Mentre era in corso il sit-in di protesta dinnanzi la sede dell’Asp, il commissario straordinario alla sanità Massimo Scura ha inviato una comunicazione in cui garantisce entro il 15 novembre il pagamento degli stipendi arretrati. Gli operatori del settore non si sentono soddisfatti, ma accettano il termine fissato. È concreta infatti la paura che questa sia l’ennesima vuota promessa.


«Accettiamo di dare fiducia - ci dice Adele Laface, lavoratrice della cooperativa “Città del sole” di Reggio Calabria -, al momento le tasche sono ancora vuote quindi fino a giorno 15 non possiamo ritenerci soddisfatti. Fatto sta - conclude - che se il termine non verrà rispettato qui succederà il finimondo. I nostri diritti devono essere rispettati». Sono mesi infatti, che gli operatori vantano mesi e mesi di stipendi arretrati. È una situazione davvero drammatica che pone l’accento sulle criticità dell’intero settore socio-sanitario. I lavoratori sono tutelati dall’unione sindacale di base che da mesi è a loro fianco in questa dura battaglia.


Sia Asp che Regione ancora non hanno provveduto all’accreditamento delle strutture ed è per questo che è stata indetta per il 13 novembre una riunione con la speranza che questa protesta termini una volta per tutte.
Qualora le varie cooperative dovessero chiudere sarebbe un vero dramma non solo per i lavoratori, ma anche per famiglie dei malati. I numerosi pazienti dell’intera provincia infatti, rischierebbero di essere trasferiti altrove e anche fuori Calabria perché la situazione è al collasso in tutta la regione. «Questo tira e molla deve finire, chiosa Aurelio Monte, dirigente sindacale dell’Usb Calabria. La situazione si deve delineare in modo chiaro una volta per tutte. I lavoratori, le famiglie e i pazienti devono vedersi garantire la giusta serenità che meritano. Noi resteremo vigili in attesa della riunione con Scura».