VIDEO | Questo pomeriggio il viceministro delle Infrastrutture ha incontrato i responsabili del Compartimento Anas. L’incontro è servito a fare il punto della situazione sul sistema viario
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
Tavolo tecnico oggi nella sede regionale dell’Anas tra i responsabili della struttura territoriale ed il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri. Con mappe alla mano, si è fatto il punto sulla situazione che interessa lo stato disastrosa della strada statale 106 e la strada del medio savuto, la cosiddetta “strada che non c’è” dove fra un mese il vice ministro, l’Anas ed i tecnici della Provincia effettueranno un sopralluogo.
La “strada che non c’è”
«Abbiamo analizzato la strada del Medio Savuto – ha spiegato il viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Giancarlo Cancelleri - che ha un nome incredibile: “la strada che non c’è” perché è una strada che è stata progettata, ma mai realizzata. Qualcuno ci potrà dire che non crede alla nostra azione perché potrebbe sembrare una passerelle da campagna elettorale, ma noi dopo le elezioni regionali del 26 gennaio saremo di nuovo qui per parlare con il nuovo presidente della Regione ad analizzare quelle che sono i problemi, ma soprattutto capire quali possono essere le soluzioni per poter portare la Calabria fuori da un’arretratezza in campo infrastrutturale che non è più accettabile».
La statale 106
E sulla Statale 106 ha detto: «Una delle richieste che ho fatto al ministro De Micheli è stata quella di inserire la strada statale 106 jonica fino a Crotone venga inserita nelle opere da commissariare senza lo sblocca cantiere per avere più velocità di intervento. La ss106 è davvero una strada terribile e non è più tollerabile che una strada dello Stato sia ancora in queste condizioni».
A marzo, fa sapere Cancelleri, saranno avviati i lavori del megalotto 3 di completamento della statale 106: «Verrò a inaugurare - il campo base, cosa che avverrà ai primi di febbraio, e poi ad avviare finalmente i lavori e vedere finalmente le ruspe per costruire». Per la Calabria, ha detto, «ci sono poi grandi interventi, 1,3 miliardi per la Jonica, per l'autostrada, 2,3 miliardi sulla linea ferroviaria che deve vedere delle velocizzazioni. Sono interventi importanti, che danno anche il senso di come questo governo stia guardando al Sud con grande praticità e con grande attenzione».
«Una nuova Anas»
«L’Anas – ha detto Francesco Caporaso, responsabile della struttura territoriale Anas Calabria - da pochissimi mesi è subentrata nella gestione di alcuni tratti di strada che sono già in esercizio e riguardo alla più complessa situazione di alcuni tratti, bisognerà fare ulteriori approfondimenti con i tecnici della Provincia di Catanzaro che convocheremo al più presto per avere un quadro più chiaro».
Parlando a margine con i giornalisti, Cancelleri ha evidenziato che «l’Anas da un anno e qualche mese ha una nuova gestione che sta piano piano radicalmente cambiando tutto all'interno. Non ci nascondiamo dietro nessun dito: questa azienda ha avuto in passato problemi per gestioni che sono state più o meno trasparenti. Oggi però si deve dare atto all'ingegnere Simoni e ai tanti che stanno lavorando a stretto giuro con lui fino ad arrivare anche ai Dipartimenti regionali che si sta mettendo in piedi una nuova Anas.
Diamogli però il tempo, e - ha evidenziato il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti - finalmente potremmo mettere in piedi una gestione vera. Posso però dire una cosa? Lo Stato ha messo pochi soldi nelle mani di Anas per fare la manutenzione, ma nonostante questo rimangono le autostrade più sicure quelle gestite dall’azienda di Stato. Invece, gli altri che invece si sono intascati interamente il malloppo dei pedaggi autostradali avevano nei loro contratti l'obbligo di spendere i soldi e non l'hanno fatto».
«Non retrocediamo su revoca concessioni»
Cancelleri ha annunciato che nei prossimi giorni ci sarà un incontro con il presidente Conte sulla questione della revoca delle concessioni: «Noi non retrocediamo, se qualcuno mette ancora in campo la storia della multa o maxi-multa. Non è la quantità di denaro che può dare qualcosa che somigli alla giustizia: qui non siamo davanti a una persona che ha commesso una lieve leggerezza e quindi gli si commuta una contravvenzione, qui abbiamo davanti a uno che ha commesso un omicidio stradale e al quale va tolta la patente per sempre».
«Dobbiamo revocare la concessione – ha rimarcato il vice ministro – questo è il punto di partenza da cui vogliamo iniziare a costruire il ragionamento. Qualcuno potrà dire: ma “così scappano gli imprenditori”. Invece, non scappa nessuno, perché revocando le concessioni a chi ha voluto fare il furbo significa lanciare un messaggio positivo a tutti gli imprenditori onesti: da oggi chi è onesto con questo Stato lavora, chi invece vuole fare il furbo se ne torni a casa perché per chi vuole fare il furbo non c’è più posto. Questo è il cambio di passo che il governo Conte sta mettendo sul tavolo».