VIDEO | Stamattina l'incontro tra Occhiuto e i tre segretari di Cgil, Cisl e Uil: i lavori già finanziati dovrebbero partire nel 2025 e riguarderanno i tronconi tra Sibari e Corigliano Rossano e tra Crotone e Catanzaro. Pronta la mobilitazione dei sindacati: «Avevamo chiesto un'accelerazione sui tempi»
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Sibari-Corigliano Rossano e Crotone-Catanzaro. Sono questi i due lotti della statale 106 già finanziati con tre miliardi, i cui cantieri saranno avviati nel 2025 per concludersi nel 2030. Trenta chilometri il primo tratto per un importo di 975 milioni di euro, 50 chilometri il secondo per un importo di 2 miliardi e 530 milioni di euro. È questo il dato emerso nel corso dell'incontro avuto questa mattina con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, sollecitato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e a cui ha preso parte anche Luca Bernardini, capo direzione tecnica di Anas.
Quest'ultimo ha fornito rassicurazioni sulla scorta dei chiarimenti chiesti dai sindacalisti. Entro il 2030 il completamento dei due tratti finora finanziati e dotati di progettazione, all'appello mancano le risorse per il tratto da Corigliano Rossano a Crotone, 70 chilometri con costi stimati per quattro miliardi e mezzo e, infine, il tratto da Catanzaro a Melito Porto Salvo, per il quale entro fine anno dovrebbe essere completata la progettazione.
Complessivamente, servono ancora 15 miliardi per completare l'intera opera. I sindacati si sono detti soddisfatti dell'incontro ma hanno annunciato ugualmente una mobilitazione per chiedere una accelerazione sull'iter. «Dopo tanti anni, decenni di parole sulla 106, finalmente dei fatti» ha dichiarato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, al termine del faccia a faccia con i tre sindacalisti.
«I tre miliardi stanziati in legge di Bilancio - ha precisato - e che si prevedeva di spendere in 15 anni saranno spesi in 5 anni, secondo quanto ci ha riferito oggi Anas, a partire dall'anno prossimo. Questo vuol dire che avremo la realizzazione di una parte importante della 106, entro il 2030. C'è molto ancora da fare perché mancano altri tratti da finanziare però vorrei segnalare che nei venti anni precedenti era stato investito solo 1 miliardo, in due siamo riusciti a trovare tre miliardi per consentire ad Anas di realizzare questa opera e per evitare che si continui a chiamare strada della morte».
Secondo quanto riferito durante l'incontro dal responsabile di Anas, i cantieri genereranno anche un impatto positivo sul piano occupazionale, prevista l'assunzione di circa mille addetti. «Ma la cosa importante - ha aggiunto Occhiuto - è che si creerà una strada di collegamento civile, a quattro corsie sulla fascia ionica della Calabria che per troppo tempo è stata inutilmente attesa».
Soddisfazione da parte dei sindacati ma resta carica l'arma della mobilitazione. Lo hanno chiarito al termine dell'incontro il segretario Uil Calabria Santo Biondo, il segretario Cisl Calabria Tonino Russo e il segretario Cgil Calabria Angelo Sposato. «Bisogna richiamare il Governo alla propria responsabilità per il finanziamento dell'intera tratta per il quale mancano ancora 15 miliardi» ha chiarito Santo Biondo. «Il ponte è un'opera che nessuno mette in discussione ma deve entrare all'interno di un programma che preveda che prima del ponte si intervenga sulle infrastrutture di connessione per la nostra regione».
«Noi oggi abbiamo chiesto alla Regione, ad Anas una accelerazione dei tempi di realizzazione della statale 106» ha aggiunto Angelo Sposato. «Di fatto, per il completamento dell'opera mancano 15 miliardi, si tratta di un investimento importante. Noi avremmo preferito che il Governo, invece, di spendere le risorse sul ponte fosse intervenuto in questa linea per rispondere alla tragicità che questa strada ormai rappresenta». A fine gennaio, quindi, pronta la mobilitazione.