Non scemano le polemiche attorno alla questione dei lavoratori precari della società aeroportuale
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
«È bene che si sappia che vi era stato un accordo preventivo di tutte e quattro le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil e Ugl), ma Confindustria per conto di Sacal Ground Handling si è opposta al tavolo unitario, vincolandolo, forse, alla condizione sulla firma del vecchio accordo degli Oua? Ricordiamo che tale accordo fu rigettato a suo tempo da Uil Trasporti e Ugl Trasporto Aereo».
Nonostante la firma da parte dei lavoratori stagionali dell’accordo siglato tra Sacal, Cgil e Cisl, non scemano le polemiche attorno alla questione dei lavoratori precari della società aeroportuale. A fare il punto sono i segretari provinciali di Uil Trasporti e Ugl Trasporto Aereo Benedetto Cassala e Giuseppe Di Cello.
«Non solo ci è stato impedito il tavolo unitario – spiegano - ma non ci è stato concesso neppure di mettere a verbale le nostre dichiarazioni, che rimettiamo adesso a mezzo stampa: «Le scriventi organizzazioni – si legge nella nota - non hanno condiviso e non condividono il precedente accordo sugli operatori unici aeroportuali (Oua) poiché tale accordo ha cancellato dodici anni di precariato ed è stato perpetrato con la forza e non con la condivisione, conciliando in sede protetta tutti i diritti acquisiti tramite un condono tombale, rispetto ad un contratto di tipo “stagionale”».
«Non condividiamo altresì il bando pubblicato per gli impiegati – continuano - poiché non offre nessuna tutela agli stessi da otto anni già in forza allo scalo. Non lo condividiamo inoltre, per le disparità di trattamento tra i lavoratori e poiché è agganciato anch'esso ad una serie di rinunce, assurde, illegittime, oltre che inique».
«La più eclatante è quella di vincolare la partecipazione all'assenza di contenziosi, che già solo questa renderebbe il bando di per sé illegittimo. Inoltre, ricordiamo l’esclusione di cinque lavoratori in forza anch’essi allo scalo da molti anni. Naturalmente non ci contrapponiamo al bisogno di lavoro del personale – chiariscono - ma non mettiamo certo sigilli a pratiche da noi non condivise, respingendo tali condizioni poiché assolutamente fuori da ogni regola giuridica, sindacale e democratica».
«Siamo convinti che tali vessazioni non finiranno ancora poiché questa gestione ha come priorità il braccio di ferro con i lavoratori e non il dialogo. I lavoratori ne stanno prendendo atto in tutte le situazioni che li vedono contrapporsi alla forza datoriale, ma noi, come organizzazioni sindacali dei lavoratori - concludono - respingiamo i soprusi sino a quando il tavolo non sarà paritario, denunciando così tutte le pratiche che riteniamo di non condividere perché illegittime e senza concertazione. Lasceremo consumare questa triste vicenda a chi l’ha iniziata!»