Il 10 giugno scorso era stata siglata una intesa preliminare per il rinnovo dei contratti degli operatori della sanità privata, dopo 14 anni dall’ultimo accordo.

Contratto non ratificato

Ma l’Aris e l’Aiop, le due associazioni che raggruppano ospedali e case di cura private, e che per le loro prestazioni ricevono dallo Stato circa 200 milioni di euro l’anno, ne stanno ostacolando l’applicazione, rifiutandone la ratifica. Per questo Cgil, Cisl e Uil sono sul piede di guerra con presidi di protesta organizzati in tutta Italia. Anche in Calabria.

Sit-in a Cosenza

I rappresentanti sindacali si sono dati appuntamento per un sit-in davanti la Prefettura di Cosenza. «L’atteggiamento di Aris e Aiop è inqualificabile con gravi conseguenze per quei lavoratori definiti in tempi di coronavirus angeli ed eroi ma che adesso sono rimasti senza tutele - dice Pierpaolo Lanciano della Cisl – Alle istituzioni chiediamo di schierarsi al nostro fianco perché gli imprenditori della sanità privata fanno business con i soldi pubblici».

No ai contratti privati

I sindacati poi denunciano la sottoscrizione, all’interno delle singole strutture, di intese che ledono i diritti dei lavoratori, facendo leva sul loro maggiore peso contrattuale: «Ci sono datori di lavoro – afferma Teodora Gagliardi della Cgil Funzione Pubblica - che applicano al loro interno accordi privati retti da sindacati di comodo. Siamo in piazza per tutelare anche questi professionisti i quali hanno diritto ad un contratto dignitoso equiparato a quello degli operatori delle strutture pubbliche».

Presto uno sciopero del comparto

Il 31 agosto sono in programma le assemblee nei luoghi di lavoro dove saranno decise ulteriori forme di protesta, con la proclamazione anche di alcune giornate di sciopero generale.