Il dirigente scolastico Succurro: «Le aziende hanno bisogno di personale nel settore agricolo e nel settore turistico, per questo noi intendiamo formare i ragazzi e specializzarli»
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
La scuola che guarda al territorio, i giovani che si innamorano dell’agricoltura. Circa 50 studenti dell’Istituto di istruzione superiore “Leonardo da Vinci” di San Giovanni in Fiore, e più precisamente gli studenti dell’indirizzo alberghiero e di quello agrario, sono andati alla scoperta delle nostre tradizioni, della nostra cultura, delle produzioni agroalimentari, con un occhio particolare alla valorizzazione turistica dei nostri territori.
Così, nella grande area agricola di contrada Guzzolini di Camigliatello silano, gli studenti, accompagnati dai docenti, hanno assistito all’avvio di un impianto tecnologicamente molto avanzato: la mungitrice robotizzata. Attiva nell’interno di un allevamento storico, quello della famiglia Paese, i cui membri da generazioni fanno i pastori e gli allevatori. La tecnologia entra nelle stalle, si prende cura del benessere animale, dà risposte alla grave crisi di manodopera che ha colpito tutte le aziende agricole.
Gli allievi dell’alberghiero e dell’agrario hanno potuto poi assistere alla trasformazione del latte in mozzarelle, ricotte e formaggi vari. Hanno assistito con curiosità e interesse, e hanno partecipato alle attività di particolare interesse, tenendo conto che nella zona silana insistono notevoli produzioni di patate.
Qui la patata è Igp, così come il caciocavallo è Dop, marchi di qualità che rappresentano una garanzia per il consumatore. Il dirigente scolastico del “Leonardo da Vinci”, Pasquale Succurro ha puntato molto al rapporto con il territorio: «Le aziende hanno bisogno di personale nel settore agricolo e nel settore turistico, per questo noi intendiamo formare i ragazzi e specializzarli, perché così riusciamo a dare risposte al territorio e agli stessi studenti, che trovano occupazione già con il diploma. Su questo intendiamo insistere molto».
La Calabria ha bisogno di tornare a valorizzare le proprie eccellenze e ha bisogno di rafforzare il ruolo delle scuole alberghiere, così pure degli istituti agrari. Queste istituzioni scolastiche rappresentano una tradizione importante in Calabria ed hanno dato lavoro a migliaia di giovani, in Italia e in tutto il mondo.
I nostri chef, i camerieri, gli esperti in agricoltura, sono dappertutto, perché la Calabria su questi settori riveste un’importanza strategica. I ragazzi del “Leonardo da Vinci” di San Giovanni in Fiore, dopo circa due anni di difficoltà dovute al Covid, riscoprono finalmente l’importanza di tornare a studiare in presenza e quindi di andare nei territori, nelle imprese, per assistere a processi produttivi di particolare importanza.
Il futuro della Calabria è tutto nell’agricoltura e nel turismo, questo lo diciamo anche troppo. Ma se veramente vogliamo che questo sia il futuro della Calabria, dobbiamo preparare i nostri ragazzi, formarli e specializzarli. Perché il mercato cerca personale qualificato. È sempre troppo spesso non lo trova più.