L'ex operaio di Corigliano-Rossano che chiede di essere riassunto si era già reso protagonista di un gesto eclatante nello scorso settembre, quando aveva urlato la propria rabbia dalla ciminiera posta ad una altezza di centro metri
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«Mi hanno preso in giro. Hanno fatto solo parole, sono passati due mesi dall'impegno a trovare una soluzione alla mia vertenza lavorativa ma ad oggi non si è visto nulla». È così che Giuseppe Bosco, 58 anni ed ex operaio Enel, stamattina si è arrampicato sulla struttura dell’ormai dismessa centrale elettrica di contrada Cutura a Rossano. Questa volta sta presidiando il tetto delle caldaie, a circa 30 metri di altezza, in attesa che qualcuno lo ascolti e gli dia considerazione.
L’ultima volta che l’uomo inscenò la protesta era il 16 settembre scorso (LEGGI QUI: Corigliano-Rossano, disoccupato disperato sale sulla ciminiera dell’Enel). Allora fu il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, ad arrivare sul sito della centrale e far desistere l’ex operaio, dopo una lunga trattativa condotta alla presenza dei vertici della società energetica.
Ricordiamo che il polo elettrico di Rossano, una delle centrali termoelettriche più importanti del meridione, non è più in produzione ed è ormai in totale dismissione in attesa di un riutilizzo del sito.