VIDEO | Tanti i cittadini che hanno manifestato, dinnanzi la Prefettura, per scongiurare la chiusura del Tito Minniti. Il presidente del comitato Putortì chiede l'intervento diretto del Ministero: «Mai più i diritti devono essere favori»
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«Dobbiamo unirci tutti affinché la nostra città non venga privata di questo diritto. Dobbiamo essere noi a far sentire la nostra voce senza logiche di partito che hanno affossato l’aeroporto dello Stretto»: è questo il grido che si è levato durante la manifestazione a tutela dello scalo reggino. Sono tanti i reggini infatti, che sono scesi in piazza per protestare contro l’attuale gestione del “Tito Minniti”. Durante il sit in di protesta, organizzato dal comitato pro aeroporto dello Stretto, che si è svolta dinnanzi la Prefettura il messaggio lanciato sia alla “Sacal” che alla politica è stato chiaro: «Lo scalo non deve chiudere, ma adesso vista la situazione in cui versa con solo tre voli al giorno, è il Ministero dei trasporti che devi intervenire». Per il presidente del comitato, Fabio Putortì, la strada da percorrere adesso è solo una. Regione, città metropolitana, e Comune hanno fallito nel rilancio ed è per questo che è stato chiesto un tavolo istituzionale con il ministero affinchè sia direttamente il Governo a scongiurane la chiusura. «Questa deve essere l’ultima protesta che organizziamo- afferma Putortì- siamo stanchi di dover sempre rivendicare un diritto basilare. Abbiamo chiesto questo incontro affinché tutte le logiche clientelari dei partiti vengano arginate. I cittadini non devono più chiedere i diritti come favori».
Posti di lavoro a rischio
A rischio ci sono molti posti di lavoro come quelli del personale “Alitalia” , e gli stessi dipendenti della Sacal, ma soprattutto l’isolamento dal resto dal Paese e dall’ Europa per la provincia reggina ed è per questo che tra i cittadini cresce l’indignazione. «Dovevamo essere molti di più oggi- ci dice un reggino- è interesse di tutti che lo scalo continui ad essere operativo. Non è possibile che ancora oggi siamo qua a parlare di queste cose basilari per una città metropolitana». Il confronto poi, con l’aeroporto di Lamezia, il quale conta diverse compagnie con altrettanti voli e servizi, è inevitabile. «Quando ero giovane- ci racconta una cittadina- l’unica città che aveva un aeroporto era Reggio e adesso è l’unica a rischio chiusura. Questa politica ha permesso questo scippo e ciò è davvero assurdo- chiosa- ci stanno affossando. Siamo davvero “a terra in tutti i sensi” perché neanche più volare possiamo».
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