Bloccare tutte le attività, fare presidi in tutta la regione, fare, insomma, arrivare la voce dei calabresi a Roma. L’Usb, unione sindacale base, dopo la bocciatura dell’emendamento  che avrebbe potuto dare respiro ai 5 mila precari calabresi, invita i lavoratori socialmente utili e quelli di pubblica utilità a non mollare e a non darsi per vinti.


“Questa incauta decisione del governo – spiega il sindacato - non fa altro che bloccare le contrattualizzazioni dei lavoratori e, quindi, di tutti i servizi nei comuni della Calabria con gravi conseguenza per l’utenza. Qui non è in gioco solo il futuro di cinque mila lavoratori –sottolinea Usb -  ma è in gioco anche la possibilità dei cittadini di fruire dei servizi comunali, visto che, soprattutto nei comuni più piccoli, i lavoratori Lsu-Lpu sono di fondamentale importanza per il funzionamento delle strutture”.


Lunedì riprenderanno i lavori del governo sull’emendamento ecco perché proprio per quel giorno il sindacato ha in programma una serie di manifestazioni e il blocco delle attività degli enti in cui i lavoratori prestano servizio.