In Calabria c’è il progetto di un ponte che, anziché dividere, unirà. È quello che collegherà le due vette collinari comprese tra i Comuni di Grisolia e Maierà, un vasto territorio dell’entroterra cosentino sul versante tirrenico, e sarà il più lungo del mondo tra quelli esistenti. Lo testimonia un ulteriore passo nell’iter di realizzazione, rappresentato da due delibere pubblicate sugli albi pretori delle due cittadine, rispettivamente guidate dai sindaci Saverio Bellusci e Ivano Russo. Il documento in questione ha per oggetto la «valorizzazione turistica dei territori di Maierà e Grisolia, realizzazione ponte tibetano “Il ponte che unisce” – dichiarazione pubblica utilità, atti conseguenziali».

Un'infrastruttura da quasi 10 milioni di euro

Le giunte dei due paesi altotirrenici si sono dunque riunite nei giorni scorsi per approvare la delibera e dichiarare la pubblica utilità dell’opera, l’urgenza e l’indifferibilità. Si tratta di un atto necessario per passare agli step successivi. “Il ponte che unisce”, così è intitolato il progetto, sarà sospeso nel vuoto a un'altezza vertiginosa e sarà lungo 1.162 metri. I costi, come da documentazione ufficiale, ammonteranno complessivamente a 8,5 milioni di euro.

Promozione territoriale

Secondo gli esperti che hanno vagliato a lungo il progetto, l’opera porterà molteplici benefici a tutto il territorio dell’alto Tirreno cosentino e all’intera provincia di Cosenza, grazie alla valorizzazione dei beni paesaggistici e naturalistici, finalizzata alla promozione turistica del territorio. Più precisamente, come riportano i documenti ufficiali, il progetto si qualifica come intervento di marketing territoriale e per l’internalizzazione, come intervento di potenziamento infrastrutturale e delle reti di collegamento, nonché di valorizzazione dell’economia turistica, del patrimonio culturale e fruizione della rete ecologica.