I deputati delle commissioni Ambiente e Trasporti: «È il momento di concentrare le energie sulla realizzazione di opere utili»
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«Dopo le perplessità espresse dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, anche il ministro della Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini ha ribadito che il Ponte sullo Stretto non è un'opera compatibile con le risorse e con le tempistiche dettate dal Recovery plan. Ma soprattutto, aggiungiamo, non è compatibile con le emergenze del nostro Paese e delle Regioni eventualmente interessate dall'opera». Lo affermano le deputate e i deputati delle commissioni Ambiente e Trasporti a margine del question time in Aula con il ministro Giovannini.
«Il governo ha finalmente sgomberato il campo da questo tema periodicamente tirato fuori da alcune parti politiche non certo per fare gli interessi dei cittadini - riprendono i deputati pentastellati -. Ora è il momento di concentrare energie e risorse sulla realizzazione delle opere effettivamente utili, come il Movimento 5 Stelle ha già fatto fin dai primi giorni della legislatura, per esempio con i 7 miliardi di euro investiti per l'ammodernamento della rete ferroviaria in Sicilia o l'imminente partenza del primo lotto dei lavori per l'alta velocità tra Salerno e Reggio Calabria».
«Nelle passate legislature lo slogan del Ponte sullo stretto era il tappeto sotto il quale si nascondeva l'immobilismo della classe politica. Noi abbiamo invertito la tendenza e adesso con il Recovery plan possiamo spingere sull'acceleratore delle infrastrutture di prossimità e quelle veramente utili, come i collegamenti ferroviari e stradali in Calabria e Sicilia, il potenziamento del sistema di trasporto via mare e tutte le opere in grado di collegare adeguatamente il Sud al resto del Paese» concludono.