I sindacati in piazza per chiedere un ricambio generazionale: «È un ambito fondamentale per la prevenzione, dissesto idrogeologico, recupero delle aree interne e per il rilancio economico dell’intero territorio regionale»
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È partita nel piazzale della sede della Regione Calabria, a Catanzaro, la manifestazione unitaria di Flai-Fai-Uila Calabria con il sostegno di Flai-Fai-Uila nazionali e delle confederazioni regionali di Cgil, Cisl e Uil per chiedere più risorse a sostegno della forestazione. A sfilare circa 500 dei 4mila forestali impiegati sull'intero territorio calabrese.
Corposa la piattaforma delle rivendicazioni dei sindacati, sollecitano «uno sforzo istituzionale comunale» e un forte rilancio del settore della forestazione segnato dalla mancanza di fondi, soprattutto quelli storicamente provenienti dal livello centrale e da alcuni anni drasticamente ridotti, e dalla carenza di personale per gestire una regione molto complessa sul piano orografico e alle prese con emergenze come quelle legate al rischio idrogeologico e agli incendi. Cgil, Cisl e Uil - dicono i promotori della mobilitazione odierna - ritengono che la forestazione sia «un settore fondamentale per la Calabria per quanto riguarda la questione della prevenzione, del dissesto idrogeologico, del recupero delle aree interne e, quindi, per il rilancio economico dell’intero territorio regionale. Sottoporre questo ambito occupazionale a continui tagli non è la strada più giusta da seguire. È necessario inoltre garantire il ricambio generazionale perché il settore forestale in Calabria conta ormai poco più di 4000 lavoratrici e lavoratori, con un’età media che si aggira attorno ai 60 anni e, quindi, ormai vicini alla pensione: con questi numeri è impensabile poter mettere in campo progettazioni per tutelare un patrimonio boschivo di oltre 650mila ettari in un territorio fragilissimo dal punto di vista idrogeologico».
Da qui la richiesta di Cgil, Cisl e Uil al governo nazionale di sostenere la forestazione calabrese, ma anche la sollecitazione alla Regione Calabria, con cui in queste ultime settimane i sindacati ha intrattenuto un'interlocuzione costante e proficua, rilanciare il settore soprattutto sul piano occupazionale e a investire una importante quota dei fondi della nuova programmazione comunitaria 2021-2027.
Alla mobilitazione partecipano i segretari regionali Caterina Vaiti (Flai Cgil), Michele Sapia (Fai Cisl) e Pasquale Barbalaco (Uila Uil) e i segretari generali nazionali Giovanni Mininni (Flai Cgil), Raffaella Buonaguro (Fai Cisl) e Gabriele De Gasperi (Uila Uil): presenti inoltre i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo.
L’Uncem, l'Unione dei comuni e delle Comunità montane, intanto, ha inviato una nota nella quale sostiene «le giuste rivendicazioni» dei lavoratori idraulico-forestali calabresi chiamati oggi alla mobilitazione dai sindacati.
«Le Aree interne e montane - scrive l'Uncem - hanno bisogno della loro opera. Regione e Governo nazionale, devono fare fino in fondo la loro parte. Il Governo garantendo le necessarie risorse finanziarie ed il superamento del blocco delle assunzioni. La Regione non solo assicurando una gestione più accurata ed efficiente del settore, ma anche riconoscendo ai lavoratori i loro sacrosanti diritti. L’ultimo contratto integrativo regionale sottoscritto dai sindacati e dall’Uncem risale al 2011. Da quella data - si fa rilevare - sono trascorsi 12 anni, nel corso dei quali sono stati stipulati due contratti nazionali ma in Calabria mancano ancora i relativi integrativi regionali. Basta perciò con i rinvii, la Regione convochi subito un tavolo di lavoro». L’Uncem si dice «pronta a fare la propria parte».