Si tratta dei dipendenti della società System House che, a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato, rischiano il licenziamento. Il sindaco di Reggio ha chiesto un incontro al vicepresidente del Consiglio
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Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha investito il Governo della delicata situazione vissuta da 620 lavoratori della società “System House Srl” che, a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato, rischiano il posto di lavoro.
In una lettera inviata al vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, l’inquilino di Palazzo San Giorgio ha chiesto un incontro per sottoporre la problematica e discutere dello sviluppo che la Città metropolitana potrebbe avere.
La vertenza riguarda gli operatori della System House, società di servizi reggina che svolge il servizio di call center in outsource per Poste Italiane per il Lotto 1 e 2, avendo, tra l’altro, assorbito i lavoratori ex Gepin Contact Spa di Napoli.
E ripercorrendo le fasi delicate della questione Giuseppe Falcomatà ha ricordato all’esponente di Palazzo Chigi come, «a seguito di una lunga vicenda giudiziaria non ancora definitivamente conclusa, Poste Italiane ha comunicato che la System House S.r.l. sarà affidataria del servizio fino al 30 aprile 2019, con il conseguente affidamento ad altre due società che, non avendo sede nè a Reggio Calabria nè a Napoli, probabilmente, potrebbero non fare ricorso alla cosiddetta “clausola sociale”, prevista dal contratto nazionale di lavoro di categoria, per garantire i lavoratori della System House S.r.l., obbligando di conseguenza la società reggina ad avviare le procedure di licenziamento per l’assenza di commesse affidate. E' inutile – ha ribadito il sindaco al ministro Di Maio - che le ricordi quanto sia indispensabile il lavoro, unica fonte di riscatto sociale e civile, in città come le nostre, piegate da una povertà endemica che impedisce a molte famiglie di poter vivere con dignità e programmare con serenità il proprio futuro.
Per questi motivi, onorevole Ministro – ha concluso il primo cittadino nella sua lettera - le chiedo di interessarsi personalmente della vicenda che investe così gravemente il futuro prossimo di 600 lavoratori e delle loro famiglie, intercedendo affinché le nuove società affidatarie garantiscano, in qualsiasi modo, il posto di lavoro dei dipendenti della System House».