Nuovo passo in avanti nell’iter per il riconoscimento del marchio Igp per la ‘nduja di Spilinga. Si è svolta nei giorni scorsi nel centro del Poro, infatti, la visita di Luigi Polizzi, dirigente del Dipartimento delle Politiche competitive e della qualità agro-alimentare del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Il funzionario, accompagnato dal dirigente generale reggente del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari della Regione Calabria, Giacomo Giovinazzo, ha passato in rassegna tre aziende di Spilinga per prendere contezza delle realtà produttive e del contesto territoriale elettivo nel quale è nato e si produce uno dei prodotti tipici vibonesi più noti, apprezzati e diffusi al mondo. Martedì, alla Regione Calabria, Polizzi ha poi ricevuti i produttori spilingesi associati al Consorzio ‘Nduja di Spilinga (ente promotore), tracciando il percorso che nel volgere di pochi mesi dovrebbe portare ad un’audizione dei proponenti propedeutica al rilascio della certificazione di qualità. Soddisfatti della visita degli emissari di Mipaaf e Regione si sono detti i soci del Consorzio guidato dal presidente Francesco Fiamingo e rappresentati nell’occasione da Giuseppe Porcelli, produttore che sta curando in prima persona l’articolato iter del rilascio dell’Indicazione geografica protetta.

Visite nelle aziende

«La presenza della massima autorità in fatto di rilascio di marchi – ha detto Porcelli – ci fa ben sperare in un’accelerazione del percorso che ci possa portare, da qui ai primi mesi del 2020, ad un’audizione che sancisca chiaramente la bontà della proposta, la qualità del prodotto e le peculiarità uniche del territorio di produzione. Un primo importante risultato in questo senso è stato già ottenuto grazie al parere favorevole, peraltro vincolante, che la Regione Calabria ha dato al disciplinare di produzione elaborato e presentato dal Consorzio. Insomma, tutto procede per il verso giusto e siamo molto fiduciosi in un positivo esito della nostra istanza».

La qualità della ‘nduja

Dopo la pubblicazione da parte della Commissione europea della domanda di registrazione della Dop Pecorino del Monte Poro, un’altra eccellenza dell’agroalimentare di casa nostra si appresta ad entrare nel novero dei prodotti certificati e tutelati dalla normativa a beneficio di produttori e clienti. Un risultato che i produttori spilingesi perseguono con caparbietà e determinazione da lungo tempo e che hanno tratteggiato in uno scrupoloso disciplinare di produzione (elaborato anche grazie al supporto di qualificati consulenti) che ha tra i suoi punti imprescindibili la territorialità. L’areale geografico elettivo della ‘nduja di Spilinga – è messo nero su bianco nel disciplinare – coincide infatti esattamente con il territorio comunale del centro vibonese. Dunque l’Igp sarà appannaggio delle sole aziende che entro quel territorio sono insediate o si andranno ad insediare in futuro. E su questo punto i soci del Consorzio appaiono irremovibili.