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Le decine di persone in coda davanti al centro per l’impiego di Cosenza, ancora prima dell’apertura dell’ufficio, offrono uno spaccato fedele della condizione di disagio occupazionale con cui bisogna fare i conti. La Regione è in procinto di attivare nuove misure di sostegno e di accompagnamento al lavoro.
Il famigerato Patto di Servizio
Per accedervi è necessario farsi rilasciare dal centro una certificazione, il cosiddetto Patto di servizio, da cui risulti il grado di svantaggio, un indice calcolato sulla base di una serie di parametri tra cui il titolo di studio, l’età, il curriculum. Questi dati vengono inviati in tempo reale all’Anpal, l’Agenzia Nazionale per le Politiche del Lavoro.
L’accesso alle misure di sostegno in base al grado di svantaggio
In relazione al grado di svantaggio l’utente può accedere ad un tirocinio formativo di 6 o 12 mesi, retribuito con 400 euro mensili, ad un percorso di orientamento oppure può utilizzare un voucher per la formazione. Questa misura è riservata alle persone disoccupate o inoccupate con almeno trent’anni di età che non percepiscono altre indennità.
Tempi lunghi per l’allineamento dei dati
Le procedure di allineamento dei dati però, sono particolarmente lente. Occorrono circa 35 minuti per ogni singola pratica. Il risultato sono lunghe code ed estenuanti attese negli uffici. Dopo avere ottenuto la certificazione, l’utente può rivolgersi ad uno dei centri accreditati per essere accompagnato nel percorso di reinserimento lavorativo più adeguato. Attualmente però la piattaforma informatica risulta ancora non accessibile.
Opzione mobilità in deroga
C’è poi la prosecuzione della mobilità in deroga. Chi ne ha diritto può Si tratta di un percorso di lavoro rimborsato con 500 euro al mese per 12 mesi. Anche qui però le tempistiche sono piuttosto lunghe perché devono essere ancora pubblicati i bandi rivolti ad enti pubblici e aziende private che poi ospiteranno queste persone.