È ancora in sofferenza il settore degli ambulanti in Calabria duramente colpito dalle conseguenze della pandemia. E seppure una ripartenza c'è stata ormai da mesi, i venditori, circa 10 mila in tutta la regione, sono ancora alle prese con tante criticità che compromettono le loro condizioni di lavoro. Da qui l'appello alle istituzioni e alla politica con tre specifiche richieste avanzate nel corso dell'assemblea regionale dell'associazione nazionale ambulanti Ugl a Filadelfia, nel vibonese e ribadite da Vincenzo Buccinà, segretario Ana Ugl Calabria: «Chiediamo un fondo di solidarietà per calamità.

E questo è importantissimo perchè i commercianti da un momento all'altro, lavorando all'aperto ed essendo esposti alle intemperie, potrebbero rimanere senza prodotti. Il secondo punto riguarda l'esigenza di avere nuove strutture e nuove aree mercatali per il futuro. Infine la ripartenza delle fiere. Tanti eventi fieristici sono ripartiti e per questo ringraziamo quei sindaci che ci hanno fatto lavorare, altri invece hanno paura di prendesi questa responsabilità».

L'appello alla politica

Dunque in attesa di un completo ritorno alla normalità, per i venditori ambulanti le fiere restano un nodo cruciale da sciogliere come sottolinea Salvatore Alessandia, presidente regionale Ana Ugl fieristi: «Io mi sono dovuto inventare “mercataro” perchè i politici non hanno capito che i mercati sono una cosa e le fiere sono un'altra e riguardano altri lavoratori. Ringraziamo i pochi sindaci che in Calabria ci hanno permesso di lavorare nel corso di alcune fiere, feste e sagre. Il sindaco di Palmi, ad esempio, questa estate ha organizzato la notte bianca con 20 mila persone e non ha permesso lo svolgimento della fiera di San Rocco. È un'assurdità. Noi chiediamo un aiuto alla nuova politica, alla nuova giunta regionale affinchè sostenga un settore che è stato abbandonato».