Se si parla di costa ionica catanzarese ha senso dire, nel confronto fra diverse località e zone rivierasche, che se Sparta piange, Atene non ride? Non proprio, perché ad esempio nel confronto tra il quartiere marinaro del capoluogo (di cui ci siamo occupati nei giorni scorsi) e Soverato, la differenza in favore di quest’ultima sembra abbastanza evidente. La realtà soveratese in sostanza tiene botta, malgrado i devastanti effetti del Covid. Certo, un calo - anche abbastanza vistoso - in termini di presenze lo si nota pure nella perla dello Jonio, ma è per lo più dovuto all’effetto della mancata ripresa degli eventi in discoteca e della difficoltà (per non dire impossibilità) di svolgere grandi spettacoli aperti al pubblico come ad esempio i concerti. Un motore economico che l’ha sempre fatta da padrone da quelle parti. Niente luci dunque per adesso alla Summer Arena e in almeno sette-otto locali, sulla spiaggia o a ridosso dell’arenile, in cui fino al 2019 si andava a ballare o ad ascoltare i cantanti preferiti - nei fine-settimana, quando non anche da lunedì a giovedì in particolare ad agosto - da inizio giugno a settembre inoltrato.

Conseguenza? L’idea di ricorrere a qualcosa di alternativo, per quanto possibile, con tanta musica live negli spazi attigui ai lounge bar e agli stabilimenti balneari. Posti molto frequentati da centinaia di giovani, orfani per così dire degli abituali ritrovi della movida più “sfrenata”, ma anche da tanta gente più matura che può rilassarsi un po’ con brani della discomusic tipici degli anni Settanta e Ottanta. E il risultato, malgrado la semplicità della ricetta, è positivo per i gestori che in base a quanto visto registrano un numero di presenze abbastanza soddisfacente come ovvio parametrato al momento ancora critico.

A salvare invece il livello dell’abituale frequentazione tardo-serale e notturna sul lungomare, al di là dei soliti bar che quasi si affacciano sul mare e dei cosiddetti lidi aperti fino alle ore piccole, i chioschetti con la vendita low cost di bibite e le iniziative - anche semplici - per attrarre la partecipazione delle persone. È il caso di qualche esibizione artistica - persino improvvisata - sul prato che “costeggia” il manto stradale. Senza contare le solite bancarelle. Sta di fatto, poi, che un aiuto viene pure da ristoranti e pizzerie. Un comparto del food che per quanto visto nell’ultimo weekend di luglio ovvero a ridosso del cuore dell’estate in corso, la seconda purtroppo pesantemente condizionata dal Coronavirus, una mano al settore dell’intrattenimento post cena la dà. Eccome se la dà, considerati i chiari di luna del periodo.