Sono quelli dei tirocinanti che il 22 novembre termineranno il percorso formativo e resteranno a casa. A renderlo noto i consiglieri regionali in un'interpellanza al governatore Oliverio
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«Altre 600 persone resteranno senza lavoro e indennità nel giro di pochi giorni, con uffici e scuole di tutta la Calabria private di un importante apporto umano e professionale». Lo denunciano i consiglieri regionali Gianluca Gallo e Franco Sergio, in un'interpellanza a firma congiunta indirizzata al presidente della giunta regionale, Mario Oliverio. Al centro dell'atto ispettivo, la vicenda dei tirocinanti in servizio negli istituti scolastici.
«Con l'accordo sottoscritto con l'Ufficio scolastico regionale in data 30 giugno 2016 - ricordano Gallo e Sergio - la Regione Calabria approvava una manifestazione di interesse per la selezione di massimo 600 soggetti disoccupati o disoccupati in possesso dello status di percettori di ammortizzatori sociali in deroga. Dei 600 selezionati, 150 sono stati ammessi a tirocini formativi e di orientamento, 450 a percorsi formativi professionalizzanti, in entrambi i casi con formazione on the job negli istituti scolastici calabresi firmatari di apposita convenzione».
Proseguono Gallo e Sergio: «La durata dei percorsi formativi, a seguito di ripetute e successive modifiche, è stata determinata in dieci mesi al netto dei periodi di interruzione programmata dell’attività o di festività ufficialmente riconosciute nel calendario didattico, e per tutti i tirocini avviati entro il 23.10.2017 la data di fine del percorso formativo è stata da ultimo ridefinita e fissata al 22.11.2018». Una decisione che, spiegano, apre nuove voragini sul fronte occupazionale come su quello dell'efficienza degli uffici pubblici interessati.
«In mancanza di idonee soluzioni - osservano i due consiglieri regionali - il patrimonio di conoscenze e professionalità maturato ed acquisito nel tempo andrà inevitabilmente disperso, con pesanti ricadute sia sui livelli occupazionali sia sulla funzionalità degli uffici interessati: detti lavoratori, pur se impegnati con orario limitato e indennità minime, si sono subito mostrati indispensabili per il funzionamento delle sedi scolastiche alle quali sono stati assegnati, arricchendo un già solido patrimonio di conoscenze e professionalità del quale difficilmente si potrà fare a meno, anche in ragione della carenza di personale e dei continui pensionamenti non seguiti da nuove assunzioni».
Da qui gli interrogativi posti al presidente della giunta regionale, per sapere «se la Regione ritenga utile ed opportuno sostenere, in applicazione della normativa vigente, l'assunzione dei tirocinanti attraverso il ricorso alle liste dei disoccupati iscritti ai Centri per l'impiego o altre procedure e forme contrattuali ammissibili, o quantomeno favorire e prevedere un prolungamento dei tirocini in atto».
Gallo e Sergio chiedono ad Oliverio di chiarire «se la Giunta regionale intenda promuovere fin da ora, con il Miur ed il Governo un tavolo di concertazione per valutare di concerto con lo stesso le iniziative da assumere per un eventuale, futuro impiego degli odierni tirocinanti in maniera stabile, a garanzia dell'efficace funzionamento degli enti e sedi presso i quali gli stessi svolgono già oggi le proprie attività».