Statale 106 jonica: impedita la possibilità all’amministrazione comunale di valutare attentamente la bozza del progetto Sibari-Corigliano-Rossano al vaglio di Anas che ha convocato la conferenza dei servizi in tempi decisamente risicati rispetto alla necessità del comune di Corigliano Rossano di verificare nei dettagli un’opera che dovrà servire per i prossimi 50 anni.

E soprattutto, sotto il profilo ambientale, consentire all’Amministrazione comunale di valutare ogni singolo aspetto al fine di evitare di «sconquassare gli assetti di sviluppo della città unica: non vogliamo altre autostrade sulla spiaggia e ferrovie tra gli scogli, la Calabria ha già dato da questo punto di vista», tuona il sindaco Flavio Stasi.

Anas ha inviato una proposta al Comune all’interno della quale non vi è «un minimo di progetto di fattibilità tecnico-economica né una compiuta relazione illustrativa generale, ma esclusivamente una bozza di tracciato “su carta”», sottolinea l’amministratore, il quale il 22 settembre scorso ha avanzato una richiesta di integrazione della documentazione in cui si è sottolineato «come nella conferenza non sia stata coinvolta un’attrice principale, ovvero Rfi (rete ferrovia italia), dal momento che buona parte del tracciato dovrebbe essere realizzato nella cosiddetta “fascia di rispetto” della ferrovia, in quanto è imprescindibile che l’opera non pregiudichi la possibilità di raddoppio della linea ionica».

Da qui la richiesta da parte dell’Amministrazione comunale dell’interruzione dei termini della conferenza dei servizi, con l’obiettivo di avere il tempo di analizzare eventuale ulteriore documentazione.

Qualche giorno prima la celebrazione della conferenza dei servizi il commissario straordinario di Anas ha risposto all’amministrazione comunale rilevando che «Rfi non è stata coinvolta in quanto i tecnici delle ferrovie, che appartengono allo stesso gruppo di Anas, hanno collaborato allo sviluppo del progetto e che i termini della conferenza dei servizi  non si ritengono interrotti».

Ferma e decisa è la presa di posizione del sindaco Flavio Stasi di totale contrarietà alla posizione assunta da Anas: «Non si comprende per quale ragione, in un’ottica di doverosa collaborazione, Anas non avrebbe potuto lasciare all’Amministrazione due settimane in più per analizzare della documentazione inviata poche ore prima della scadenza. Che problema avrebbero causato pochi giorni nell’ambito di un’opera di respiro decennale? È stata certamente una pessima quanto inutile caduta di stile, che certo non lascia trasparire un profondissimo spirito di collaborazione.

Ad ogni modo non abbiamo potuto che prendere atto di tale indisponibilità e riscontrare la richiesta di parere con la medesima chiarezza con la quale mi sono già espresso pubblicamente più volte. Non vi è alcuna preclusione rispetto all’ipotesi di nuovo tracciato, ma non siamo nelle condizioni di poter esprimere un gradimento preventivo per almeno due ragioni: da vent’anni su tutti i documenti di pianificazione territoriale è previsto un diverso tracciato, con relativi vincoli, approvato dalle Amministrazioni Comunali, e questo implica certamente l’esigenza di approfondire come il nuovo tracciato impatterebbe con gli assetti di sviluppo territoriale; a noi non interessa il coinvolgimento dei tecnici di Rfi, a noi interessa la certezza che questo tracciato non pregiudichi la possibilità di realizzare il raddoppio della linea ferroviaria, che è ben altra cosa. Tale certezza non emerge dalla risposta del Commissario Simonini».

Il primo cittadino al fine di uscire dall’impasse ha avanzato la richiesta di convocazione di un tavolo tecnico al fine di valutare i vari aspetti con l’auspicio che Anas accetti.