Animata protesta dei lavoratori guidati dalla Uil Fpl e dalla Diccap contro i mancati pagamenti dei salari accessori e l'inesistenza dei rapporti con la commissione straordinaria che anche questa volta che chiude la porta in faccia e non si fa trovare
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Dopo lo stato di agitazione lo sciopero. Hanno incrociato le braccia per due ore i dipendenti del Comune di Lamezia Terme guidati nella loro protesta dai sindacati Uil e Diccap. I lavoratori lamentano il mancato pagamento di circa 1 milione e 800 mila euro di salari accessori. Dal 2014, secondo una stima sommaria, ogni dipendente avrebbe dovuto avere due mila euro che non gli sono stati dati.
E nonostante lo sciopero fosse stato annunciato con ampio anticipo, nessun componente della triade commissariale si è fatto trovare in loco, preferendo andare alla cerimonia dell’offerta del cero votivo.
Un gesto visto come un ulteriore schiaffo dai sindacati che hanno lamentato durante la protesta il silenzio e l’indifferenza mostrato dalla commissione straordinaria considerandola contraria a qualunque tipo di dialettica sindacale.
Oggi l’ennesima porta in faccia. Mentre la protesta avveniva sulle scalinate dello stabile che ospita gli uffici dei commissari, tutti e tre erano assenti. «Almeno uno di loro avrebbe potuto restare e ascoltarci» ha lamentato un lavoratore mentre per Bruno Ruberto della Uil Fpl l’atteggiamento inscenato è decisamente di «arroganza».
«Dopo lo sciopero – ha avvertito il sindacalista - si apriranno nuovi scenari, affinché la vertenza sul mancato pagamento del salario accessorio 2014/2015/2016 varchi le sedi giudiziarie, con buone possibilità di avere riconosciuto i nostri sacrosanti diritti».