Poca, pochissima gente tra i banchi del mercato del mercoledì, nonostante il sole tiepido arrivato dopo giorni intensi di pioggia e di temperature gelide: è crisi nera per i venditori ambulanti lametini. Da un lato il Covid, i lacci della borsa diventati più stretti a causa dei posti di lavoro persi, dall’altro i consumi on line saliti in picchiata, dall’altra ancora, si sfogano i commercianti, la mancata collaborazione dell’amministrazioni succedutesi nel tempo, l’inesistenza di un piano organizzativo, di controlli veri e propri, di servizi.

Se, infatti, il Coronavirus è stato un peso importante che è andato a restringere un’economia asfittica, dall’altro sono anni che gli ambulanti si appellano ad amministrazioni in carica e commissioni prefettizie, senza riuscire ad avere risposte.
In pochi anni il numero dei banchisti è sceso vertiginosamente, basta di mese in mese fare un giro al mercato per notare tanti volti noti del settore scomparire. Chi può va in pensione, qualcuno fa una selezione rigorosa delle piazze per pagare di meno in tasse. Le vendite on line sono state una spina nel fianco, ci spiegano, capaci di ridurre le entrate anche dell’ottanta per cento. In tanti si soffermano a guardare e toccare la merce ma poi tirano dritto.


«Così come è concepito il mercato è dispersivo, tanti spazi vuoti che disorientano – ci spiega un ambulante - ma allo stesso tempo manca un’adeguata area parcheggi, i servizi igienici non sono a norma, manca tutto». I bagni pubblici in realtà ci sono e sono anche relativamente recenti, ma non vengono manutenuti e questo implica il fatto che all’interno ci siano rifiuti ed escrementi di ogni tipo. Sono inutilizzabili, insomma.

Un dato non da poco per chi attacca alle sette del mattino la sua giornata lavorativa e prosegue fino alle 13 circa. Un’anziana donna ci racconta con imbarazzo che a causa dei medicinali che deve prendere ha necessità di usare spesso la toilette, ma questo significa trovare a chi lasciare il banco e andare a cercare un bar. Poi, spiegano gli ambulanti, mancano anche controlli sulle distanze tra i banchi, sui pagamenti al comune, sulla merce.

«I vigili urbani vengono al mattino presto e si accertano che l’allestimento dei banchi non incida sul traffico, ma non vigilano su altro», ci spiega un altro commerciante. Intanto, i clienti sono sempre meno, il circondario soprattutto evita di lasciare il proprio comune per non violare le norme anti Covid.

Una delle tradizioni lametine più longeve, insomma, si sta riducendo sempre più con il suo carico di lavoratori e relative famiglie. E se su alcuni aspetti come la contrazione degli acquisti c’è poco da fare, ci sono aspetti più “banali” che potrebbero essere risolti con un po’ di buona volontà.