VIDEO | Il dramma di molti imprenditori raccolto nello sfogo del titolare dell’Hangloose Beach a Gizzeria: «Assunzioni regolari e retribuzioni adeguate, ma nessuno rinuncia agli ammortizzatori»
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È una delle strutture più note della costa tirrenica, si trova a Gizzeria, ad un tiro di schioppo da Lamezia Terme. L’Hangloose Beach, grazie anche ai campionati internazionali ed europei di Kite, è una meta conosciuta in tutto il mondo con un’intensa quotidianità fatta di attività di ristorazione, spiaggia, cocktail bar, manutenzioni e non solo. Ma non riesce a trovare personale, nonostante applichi i contratti di categoria e dia retribuzioni eque che superano ampiamente il reddito di cittadinanza.
Mancano aiuto cuoco, camerieri, baristi, addetti alle pulizie e alla manutenzione. Una situazione mai capitata prima. Di fronte ad un lavoro che è stagionale, e dura circa cinque mesi, gli aspiranti collaboratori rifiutano e spiegano, ci racconta il titolare della struttura Luca Valentini, di preferire continuare a percepire il reddito di cittadinanza che permette loro di non dovere lavorare. Altri senza imbarazzo chiedono apertamente di potere lavorare in nero, per non rinunciare al sussidio, anzi incrementare le entrate.
Una situazione che si sta allargando a macchia d’olio e che rischia di diventare un boomerang per una terra come la Calabria che confida nella stagione turistica per prendere quota, specie dopo che l’epidemia è stata un vero e proprio tornado che ha schiacciato imprese e contratto periodi lavorativi ed entrate.
C’è chi dice che il mercato voglia sfruttare i lavoratori e che questi siano costretti a rifiutare il lavoro, ma Luca Valentini non ci sta: «Non è questo il mio caso e credo che valga anche per altri imprenditori. Non si può fare di tutta l’erba un fascio. Da sempre ho voluto che i miei collaboratori fossero assunti secondo le regole e retribuiti adeguatamente».