Il presidente di Coldiretti regionale lancia l’allarme per una situazione definita non più sostenibile: «Mancano anche concimi per i campi e mangimi per gli animali d’allevamento». L'appello alla Regione: «Intervenga»
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«È ormai un bollettino di guerra quotidiano, con aziende agricole che chiudono». È quanto afferma il presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto, che lancia l'allarme per la situazione di crisi che attanaglia molte imprese.
«Allo spropositato aumento dei costi di produzione - continua Aceto - saliti oltre ogni immaginazione e con un trend di crescita settimana dopo settimana, si aggiunge lo spettro dietro l'angolo della mancanza di materie prime necessarie per l'alimentazione zootecnica: l'Ungheria dal 5 marzo ha bloccato l'esportazione di produzioni cerealicole, dall'Ucraina non si riesce a garantire alcuna sicurezza di carico dai porti, la Russia ha sospeso l’esportazione di concimi, sono questi alcuni esempi per dare un quadro del contesto di allarme in cui vive tutto il settore agroalimentare».
«A tutto ciò va aggiunto che a tutt'oggi - prosegue Aceto - le aziende sono costrette a vendere sotto i costi di produzione. Faccio un esempio che vale per tutti: un litro di latte all'allevatore viene pagato 0,42 euro; per produrlo, a seguito anche dei rincari delle ultime 2 settimane, ne spende 0,54. Non parliamo più di crisi di un settore, ma del rischio di perdere un patrimonio di aziende agricole e agroalimentari che nella nostra regione sono motore trainante dell'economia reale e ne sostengono l'occupazione. Aziende a conduzione familiare che, nonostante il lavoro di tutta la famiglia per 365 giorni l'anno, sono ormai in ginocchio, aziende più strutturate con dipendenti che sono costrette a licenziare. Un clima di guerra che stiamo combattendo ad armi impari, un boomerang micidiale, che nel combinato disposto tra Covid e guerra in Ucraina, sta scaricando ulteriori risultati negativi sulle aziende agricole, incrinando anche i rapporti con gli Istituti di credito, non solo compromettendo le valutazioni sul merito creditizio, ma aumentando enormemente il numero delle insolvenze».
«Occorre - sostiene ancora il presidente di Coldiretti Calabria - mettere in sicurezza le imprese agricole altrimenti si passerà dall'economia reale ai tribunali, bisogna sostenere le imprese agricole per garantire l'approvvigionamento di cibo ed evitare che la nostra Regione e il nostro Paese diventino ancora più dipendenti dalle forniture estere. Ci rivolgiamo direttamente al presidente Occhiuto affinché ad ogni costo acceleri il varo del condiviso provvedimento regionale per la ristrutturazione finanziaria dei debiti, dando la possibilità alle aziende di rimodulare l'esposizione debitoria con un finanziamento di durata pari a 25 anni e con un preammortamento di minimo 3 anni, così da dare la possibilità alle imprese agricole di non uscire di scena con le mani alzate in segno di resa, compromettendo di fatto l'economia regionale e la perdita di competitività che poi diventerà quasi impossibile riagguantare».
«Un provvedimento che il presidente Occhiuto - sostiene ancora Aceto - sia in campagna elettorale che nelle 'Linee programmatiche per il governo regionale 2021-2026' si era impegnato a fare. Sono fortemente convinto che si farà, ma va fatto subito, altrimenti già fra 6 mesi per molte aziende sarà ormai troppo tardi».