VIDEO| I commercianti dovrebbero tornare in strada il prossimo 18 maggio. Per ricominciare devono comprare la nuova merce ma sono senza soldi: gli aiuti non arrivano e andare in banca si rivela inutile
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Tra le categorie maggiormente colpite dall'attuale crisi economica, c’è anche quella dei venditori ambulanti, quei commercianti che vendono la propria merce in modo itinerante e che sono l'anima di mercati, sagre e feste. Come per tutti gli altri, anche per loro la pandemia del coronavirus ha determinato una battuta d'arresto delle attività e ora chiedono aiuti e attenzioni per poter ripartire. «Non abbiamo più nemmeno i soldi per mettere la benzina nei furgoni, come faremo per ricominciare a lavorare?», ci dice Gerardo Policastro, presidente dell'Ana Alto Tirreno cosentino (Associazione Nazionale Ambulanti), che insieme ai colleghi non sa nemmeno se e quando potrà: «Teoricamente dovremmo ricominciare il prossimo 18 maggio, ma molto dipende dai sindaci di ogni singola comunità e finora nessuno ci ha interpellato, fatta eccezione per il sindaco di Praia a Mare, Antonio Praticò, che vedremo nei prossimi giorni».
«Le banche non ci guardano in faccia»
Molti ambulanti hanno ricevuto il bonus da 600 euro inviato dal governo, ma è stato appena sufficiente per procurarsi da vivere. «In molti casi - afferma Roberto Pepe, segretario Ana Alto Tirreno cosentino - bisognerà procurarsi la merce estiva ancora prima di ritornare a lavoro, ma senza soldi i fornitori non ci faranno alcun credito». Così qualcuno ha pensato bene di chiedere aiuto alle banche, ma con scarsi risultati. «Non ti guardano neppure in faccia», dice Policastro. A queste parole fanno eco quelle di Pepe: «E' vero, il governo parla di aiuti, dei famosi 25mila euro alle imprese, ma poi quando ti rechi in banca ti chiedono mille garanzie e alla fine non riesci ad accedere ai fondi».
Monta la protesta
E' una situazione veramente drammatica quella che vivono in queste ore Gerardo e colleghi: «Anche la Regione Calabria aveva promesso aiuti, ma finora noi non abbiamo visto niente. Siamo rovinati». Poi conclude: «Di questo passo ci toccherà rimettere in moto i camion e andare a parcheggiarli sotto la sede della presidente Jole Santelli o davanti ai Comuni della costa. E' come se noi venditori ambulanti non esistessimo, così non possiamo continuare».