VIDEO | A San Ferdinando l'ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici illustra un progetto che potenzia le relazioni tra Calabria e Sicilia
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«Sta per essere avviata una battaglia parlamentare per realizzare un’unica Città metropolitana dello Stretto di Messina». L’annuncio è di Aurelio Misiti che a 87 anni, un passato da sottosegretario e presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, dimostra di avere ancora l’energia giusta per le sfide che contano. A San Ferdinando, nell’area portuale di Gioia Tauro quindi, ha convocato sindaci, figure istituzionali, studiosi, sindacalisti e imprenditori, per illustrare l’esito di un ciclo di studi sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, tappa calabrese di una iniziativa che – anche il nome del ribadito sì al Ponte – sulla sponda siciliana, a differenza di quanto avvenuto su quella bruzia, ha registrato l’adesione anche della Regione guidata da Nello Musumeci.
Roberto Occhiuto, seppur inserito tra i relatori, ha poi disertato, ma in questo caso quel che conta è che la riflessione ampia lanciata dall’ex assessore regionale ha trovato orecchie attente nel mondo universitario e in quello della politica. «Così come è oggi – ha detto Misiti – la Città metropolitana serve a poco, senza la creazione di un unico ente dello Stretto: serve una proposta di legge». Misiti ha indicato nella senatrice di Forza Italia, Silvia Vono – presente nel pubblico - «il politico in grado di intestarsi, insieme ad altri, questa battaglia». Il sindaco Andrea Tripodi ha focalizzato l’attenzione sulle «opportunità offerte dal Pnrr, i cui investimenti non devono essere parcellizzati come è stato nel passato, ma devono avere un carattere generativo virtuoso».
Proprio su questo Misiti ha rivelato l’esecuzione di uno studio per «idrogenizzare il porto di Gioia Tauro, ovvero fare in modo che lo scalo produca energia a zero impatto valida per renderlo autosufficiente e per rivoluzionare la funzione delle navi». Anche sulle autostrade Misiti ha promosso delle «possibili novità con l’avvento di un project financing, con i privati che costruiscono e poi gestiscono nuove autostrade». Sono stati distribuiti opuscoli che sintetizzano la vantaggiosità delle proposte anche per intercettare le occasioni offerte dal varo della Zona economica speciale. «Abbiamo fin qui operato per ridurre una delle criticità del porto ovvero la sua monofunzionalità – ha detto il presidente dell’Autorità di Sistema, Andrea Agostinelli – ora serve aggredire quel senso di separatezza che si riscontra nel rapporto tra lo scalo e il resto del territorio».
Anche su questo il “cantiere Misiti” sembra essere pronto. «Può nascere – ha detto l’ex sindaco di Melicucco – una città che unifica 33 municipi, per 170mila abitanti che eguaglierebbero per numero la forza di Reggio Calabria». Sulla necessità di non vedere il porto fine a se stesso ha insistito Agostinelli: «Ci devono dire che risorse ci sono per creare le funzioni giuste negli altri porti che fanno parte del sistema regionale». Sfide politiche che partono da un’accademia pronta. «Bisogna confutare l’approccio spesso nord europeo degli organismi comunitari – ha detto il docente universitario Ottavio Amaro – che spesso fa vedere il Mediterraneo solo come un problema». Una fase interessante, figlia anche di quel trasversalismo positivo che rivendica un nuovo ruolo per il Sud. «Non siamo più bacino elettorale – ha concluso Vono – questa è la fase in cui possiamo promuoverci per quello che siamo e sappiamo fare».