Chiederà un intervento del ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino che oggi ha visitato alcune delle aziende più colpite dai danni dell’alluvione del quattro ottobre scorso nel lametino. «I danni sono ingenti - ha dichiarato - così come le difficoltà per gli agricoltori di affrontare questa situazione da soli».


Da soli, è così che si sentono gli imprenditori. Mentre si lavora a pieno ritmo, anche con il caldo fuori stagione, anche con tanta asprezza nel cuore per rimettere in piedi le aziende del lametino toccate dall’alluvione dello scorso quattro ottobre, molti di questi non possono che ammettere che oltre al danno si è aggiunta la beffa. Politica ed istituzioni - lamentano - non si sono fatte vive, se non con qualche comunicato stampa. Gli interventi  sono ancora latitanti, tanto che il Torrente Turrina rimasto senza un argine è riesondato una settimana dopo la prima alluvione e nel Rendace sono visibili a occhio nudo ancora detriti, sterpaglie e rifiuti. In poche parole anche questo torrente appena le precipitazioni dovessero farsi più intense è di nuovo pronto a tracimare.