Una struttura completamente vergine, mai utilizzata ma costata 300 mila euro alle tasche comunali. Campeggia nel quartiere Capizzaglie ormai orfana del telo azzurro che la ricopriva la tensostruttura realizzata durante la giunta Scaramuzzino. L’ex sindaco in una splendida giornata di sole la osserva quasi meravigliato che il tempo non l’abbia quasi affatto scalfita. “Il pallone”, così come è comunemente conosciuto, è ancora lucido e funzionale. Nato per sopperire alla mancanza in città di un teatro a causa dell’inagibilità del Grandinetti, fu costruito per potere ospitare 500 persone. Ma la città venne poi commissariata, all’epoca si trattava del secondo scioglimento, e tutto si fermo.

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«Non credo sia l’archetipo di una cattiva amministrazione in fase progettuale– dice Scaramuzzino – ma di una cattiva gestione successiva». L’idea, spiega l’ex sindaco, era quello che fosse un pezzo di un sistema volto a creare in uno dei quartieri a più alta densità criminale di Lamezia, Capizzaglie, un polo sportivo, ma la struttura non è mai stata nemmeno inaugurata. 17 anni di totale abbandono e oblio. Intanto, questo luogo ha trovato probabilmente un posto nel cuore dei lametini. Il cancello è aperto, un cartello avverte di non sporcare. La biglietteria è come nuova e sulle sue gradinate c’è chi prende il sole. Qualcuno ci porta a passeggio i cani. Nella città delle chiusure c’è anche qualcosa di pronto all’uso che non è mai stato nemmeno aperto.