CATANZARO - Dieci miliardi di euro. E’ la cifra che l’Unione Europea metterà a disposizione della Calabria nella nuova stagione dei Fondi strutturali programmati da Bruxelles, quelli che rientrano nell’arco temporale 2014-2020. Una cifra enorme alla quale, almeno fino al 31 dicembre del 2015, va aggiunto un altro miliardo abbondante residuo della programmazione 2007-2013.

 

Strategie e obiettivi. Un tesoretto che vale quanto una manovra economica del Governo. Pochi giorni fa il consiglio regionale della Calabria ha approvato il suo programma di investimenti. I maggiori investimenti previsti dal Dos, il documento di orientamento strategico, riguardano due assi: l’efficienza energetica e la tutela del patrimonio ambientale che da soli assorbono complessivamente il 25% delle risorse. Un’altra parte rilevante riguarda la competitività delle imprese, le infrastrutture, i trasporti, l’istruzione e la formazione, ma anche la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Poi c’è la vasta area della cosiddetta agenda digitalizzata e, soprattutto, la previsione e la gestione dei rischi ambientali. In questo settore previsti stanziamenti per milioni di euro su cinque fattori: idrogeologico, erosione costiera, desertificazione, incendi e prevenzione sismica. Nell’ambizioso elenco degli interventi rientra anche il sistema dei rifiuti e il contrasto alla povertà per il quale verranno destinati il 20% delle risorse del fondo sociale al fine di arginare un fenomeno che in Calabria tocca ormai percentuali allarmanti.

 

Ultimo treno. Un piano dunque ambizioso che se attuato stravolgerebbe la nostra Regione e permetterebbe alla Calabria di agganciare il treno dello sviluppo. Il problema però non è come spendere questi soldi, ma spenderli e non perderli. (mf)