Sono partite stamani le audizioni davanti all’Intergruppo parlamentare sulla Geografia giudiziaria dei rappresentanti istituzionali, delle forze sociali e della associazioni forensi dei territori italiani che hanno subìto la soppressione dei tribunali. Nel primo pomeriggio di oggi è stata ricevuta e udita anche la delegazione di Corigliano-Rossano che ha ribadito al collegio parlamentare disfunzioni, incongruenze ed il profondo gap nell’affermazione del diritto alla giustizia venutisi a determinare all’indomani della soppressione del presidio cittadino. È quanto fa sapere Elisa Scutellà, portavoce del Movimento cinque stelle in seno alla Camera dei Deputati, nonché componente della Commissione parlamentare Giustizia e presidente dell’Intergruppo sulla Geografia giudiziaria, che ha voluto la creazione di questo organismo parlamentare proprio per fare luce e chiarezza su una riforma che ha provocato diversi disguidi ed incongruenze, soprattutto al Sud e principalmente in Calabria.

 

 «Vogliamo andare a fondo alla questione giustizia nella Sibaritide – dice Elisa Scutellà – e lo facciamo con uno strumento nuovo che, insieme agli altri colleghi parlamentari che ne fanno parte, ci pone non solo nel ruolo di interlocutori ma anche di patrocinatori presso il Governo di un’istanza forte, proveniente dai territori, che è quel bisogno di Giustizia e di una presenza più autorevole ed efficace dello Stato, venuti meno nel 2013 con la soppressione dei tribunali. Sicuramente l’emblema di questa battaglia civile è rappresentata dalla storia dell’ex palazzo di Giustizia di Rossano e di un comprensorio giudiziario che oggi è diventato più grande di una provincia in un’area dove, purtroppo, esiste una forte e pericolosa ingerenza criminale nel tessuto sociale. Tra le altre cose, così come ha evidenziato anche il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, negli ultimi sei anni sono mutate profondamente esigenze e priorità nell’area Jonica cosentina, con la nascita della nuova terza città della Calabria che paradossalmente si ritrova senza un presidio di giustizia. Mentre sono rimasti quasi immutati i problemi, come hanno fatto emergere le associazioni civiche e forensi e i dipendenti del mondo giudiziario. Anzi, in alcuni casi sono peggiorati. Perché, ad esempio, con l’accorpamento di Corigliano-Rossano al presidio di Castrovillari si sono dilatati i tempi della giustizia. E questo è un dato che sconcerta e crea grande disagio e imbarazzo tra i cittadini. Oggi – conclude Scutellà – tracciamo una nuova e fondamentale tappa in quel percorso che, ci auguriamo, possa presto riportare giustizia li dove è stata sottratta».  

 

Durante l’audizione dei rappresentanti di Corigliano-Rossano, l’intergruppo parlamentare sulla Geografia giudiziaria ha ascoltato Cesare Rossi, cancelliere presso il tribunale di Castrovillari e già dipendente dell’ex tribunale di Rossano; Dora Mauro componente del comitato di coordinamento per la difesa della giustizia di prossimità nel territorio della Repubblica italiana, il presidente del comitato “Sei da salvare”, Maurizio Minnicelli ed il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi.