Capalbo parla dei mancati trasferimenti di risorse storicizzate per il percorso di stabilizzazione di tali categorie di lavoratori e anche di contributi per i mutui: «Amministratori lasciati sempre più soli»
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Non solo emergenza sanitaria. Diversi ritardi si stanno verificando la parte della Regione Calabria nei confronti dell’erogazione di somme, tecnicamente definite “trasferimenti regionali di parte corrente ed a destinazione vincolata”. Lo comunica il sindaco di Acri, Pino Capalbo che in una nota spiega: «In particolare non risultano trasferiti ai Comuni le risorse storicizzate per il percorso di stabilizzazione degli ex lavoratori Lsu/lpu. Solo per Acri mancherebbero circa 150mila euro, che metterebbero a rischio le retribuzioni dei lavoratori, spesso in nuclei familiari mono reddito».
A ciò si somma un’altra questione: «Risultano non accreditati anche i contributi regionali in conto di mutui in corso di ammortamento (per i quali la Regione garantisce una percentuale di copertura del costo annuale di ammortamento), per Acri – specifica il primo cittadino - si parla di circa 700mila euro».
«Così – denuncia Capalbo - si costringono i comuni a ricorrere ad ulteriori indebitamenti in termini di anticipazioni di cassa. Tali ritardi vanificano gli sforzi fatti dalle amministrazioni comunali per risanare i propri bilanci e creano ingiustificati ritardi nei pagamenti, con conseguenti aggravi di costi per interessi sia verso i fornitori e sia verso l'istituto di tesoreria. Noi sindaci – conclude infine l’amministratore - siamo sempre più soli nell'affrontare quello che in Calabria si può definire uno stato di perenne emergenza».